"Facendo riferimento al buon senso..."
Ecco, già così la frase si presta a mille interpretazioni, e ad ancora più battute.
Nello spiegare come sarà gestita la penisola dopo il weekend dedicato al 25 Aprile, alla Liberazione, il premier Draghi fa riferimento diretto al disagio sociale che in quest'ultimo mese sta emergendo prepotente da più parti nel paese. Paese ferito, messo in ginocchio da circa 400 giorni da una gestione palesemente deficitaria della pandemia.
Appena dopo Pasqua in piazza Montecitorio manifestanti e forze dell'ordine sono arrivati allo scontro fisico, preludio ad una prima timida apertura da parte dell'Esecutivo. Apertura che porterà all'istituzione nuovamente della zona gialla, all'interno della quale qualche concessione in più per quella vita normale che manca a tutti ormai, pare esserci. Pare esserci sia pure con evidenti controsensi, forzature figlie di compromessi politici.
Il buon senso tanto caro a noi italiani, citato anche nella nostra Costituzione, pare però essere sfuggevole, impalpabile.
Buonsenso che al momento latita da tutti i versanti: chi ancora attende i ristori è in tali e tante difficoltà economiche che esaspera reazioni, gesta. Manifestano dissenso in maniera esagerata, a volte sbagliata ma ad onore del vero condivisibili, giustificabili. Troppo tempo trascorso dalle paro ai fatti mancanti.
Latita il buonsenso anche a Montecitorio, sovrastato da gestioni sbagliate dell'emergenza, da numeri errati, gonfiati, spalmati, sedute parlamentari deficitarie, inconcludenti.
Il più delle volte il nostro buonsenso sfinito, si attacca alle promesse snocciolate dal premier Draghi, attualmente un pò più mediatico degli inizi, ai numeri recitati come mantra militare dal Commissario, gen.Figliuolo.
"Facendo riferimento al buonsenso..." si spegne sull'incapacità dello Stato di dare adeguata assistenza alle parti coinvolte e danneggiate e sull'incapacità della gente di capire il pericolo, il rischio che si corre ovunque ci si sposti. Un buonsenso lasciato in disparte spesso in passato, con una certa consuetudine negli ultimi giorni; l'aria che si respira nelle città più che bei paesi più piccoli è di "liberi tutti", da prima ancora di avere una data certa di cambio zona, di cambio colore. Un clima di libertà che non può sul lungo periodo non avere un prezzo, come se l'estate scorsa fosse passata invano, senza insegnarci niente.
Il riferimento al buonsenso di Draghi rientra nell'ottica del buon padre di famiglia ma assolutamente irrealizzabile oggi, con un approccio ai problemi sociali più agguerriti che pacifico e riflessivo.
Saranno giorni nuovamente difficile, diversamente difficili perché ci saranno spiragli di normalità in mezzo a ponti, a festività che inevitabilmente riporteranno in alto l'indice di contagio, quell'Rt che neanche il lavoro del gen.Figliuolo sembra tenere a bada (parere personale, se il Commissario ha i mezzi il lavoro prosegue senza intoppi. Chiuso.)
Il buonsenso per DNA non appartiene a noi italiani che spesso mettiamo davanti istinto,fantasia, necessità ed improvvisazione.
Purtroppo tutte caratteristiche che in questo momento sovrastano tutte le altre.
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