Il sorriso di Nathalie

Il Grand Palais di Parigi è un grande salone espositivo in muratura e vetro costruito ed inaugurato per l'Esposizione Universale parigina del 1900 negli spazi dei Giardini degli Champs Elisèe. Una location scelta per le gare di taekwondo e scherma ai Giochi Olimpici e Paralimpici del 2024. Una location maestosa, storica per gli atleti che vi sono impegnati al suo interno. 
Parig a fine luglio del 2024 è una città uggiosa, umida. Una città che dimentica l'estate e ammicca all'autunno. Piove spesso e la città è una delle città più controllate al mondo per quello strani e drammatico incrocio chesono lo sport e la politica. Argomento difficile ma inevitabile allo stato attuale.
Nathalie si veste con la giubba, i pantaloni pesanti, le corazzette, i guanti ed il casco. Fa caldo, un tipo di caldo che soffoca, fa mancare l'aria sotto l'abbigliamento pesante.
Nathalie è alta, fisico atletico che potrebbe passare con la stessa disinvoltura dalle pedane alle passerelle e vice versa. Lo sa come si fa, Nathalie.
Nata a Milano, in Italia, da papà italo tedesco e da mamma italo brasiliana, è una schermitrice conosciuta nelle pedane di tutto il mondo e il suo palmares lo conferma. 
Conosce Parigi, da qualche anno sua casa e palestra, conosce le Olimpiadi, il clima che vi si respira, la tensione pesante degli allenamenti e delle gare.
Ha lasciato le fare dopo i Giochi di Londra nel 2012. L'atleta azzurra lascia da campionessa mondiale, campionessa europea e campionessa dei Giochi del Mediterraneo.
Serve una pausa, serve respirare senza né giubba, né corazza.
Sarà che quando sei uno sportivo di alto livello la competizione ti manca, sarà che la spada, la tua specialità nella scherma, è diventata la naturale estensione del tuo braccio, sarà che cerchi nuovi stimoli. Saranno tanti motivi forse o forse solo uno ma Nathalie decide di ritornare in pedana, col sorriso grande sotto il casco.
Lascia però la federazione Italiana e abbraccia quella del Brasile, forte del doppio passaporto. Ripartirà da Rio de Janeiro, sorvolando l'Atlantico più di una volta per raggiungere il suo obiettivo:i XXIII Giochi Olimpici di Parigi 2024.
Nathalie stringe forte la spada e ricomincia a danzare sulle pedane, stoccate e rientri, affondi. La nuova avventura porta nuovi trionfi dall'altra parte dell'oceano. Oro ai Mondiali 2019 (il suo secondo alloro personale) e ai Giochi Panamericani. 
Prepara la sua quarta Olimpiade, terza per i colori verde-oro. Si allena, discute con gli allenatori, tira stoccate, danza all'indietro, si getta con dolcezza in avanti, affonda. Una, due, tre volte, all'infinito, ogni giorno. Nathalie sa che sarà l'ultima Olimpiadi, ha 39 anni e tutta la vita davanti a riscoprire nuove esperienze.
Nathalie Moelhausen può fare la modella, l'attrice, la madre, l'allenatrice, la ballerina o la sceneggiatrice, deve solo salire in pedana un'ultima volta e voltare pagina. Nathalie è un'artista poliedrica già ora.
Manca poco a Parigi, le atlete si allenano collegialmente. Nathalie accusa un malore, si deve fermare e correre all'ospedale. 
Mentre l'atleta pensa alle stoccate, ai movimenti corretti da fare, alle difese, deve affrontare termini nuovi come biopsia, tumore. Il malore è lungo la colonna vertebrale, sul coccige più precisamente.
I medici vorrebbe operare subito l'atleta ma Nathalie ha davanti a sé la data del debutto parigino, 27/7/2024. 
Non c'è molto da dire per cambiare la volontà dell'atleta. Le cure proseguono così come gli allenamenti ed una settimana prima con l'autorizzazione alle gare in pugno Nathalie viene dimessa. 
Nathalie Moelhausen nonostante un parere medico che ne sconsiglierebbe la salita in pedana sabato 27/7/2024 si gode il Grand Palais, art nouveau che la prende per mano.
Fa caldo, un caldo anomalo per Parigi. Indossa i pantaloni, la giubba, la corazza, la spada e il casco che le copre solo per un attimo il sorriso più bello.
L'avversaria è giovane, canadese, la sedicenne Ruien Xiao. Un salto generazionale, un ideale passaggio di consegne. 
Nathalie affonda, difende, non respira, ha caldo, quello insopportabile e pungente. Sente sulle gambe il peso della corazza, della stoccata. Fa un gesto verso l'allenatore, verso l'arbitro, arrivano subito le visite mediche. L'atleta verde-oro si siede su una sedia. Parla, respira a fatica, sente il medico che le passa una mano sulla schiena, il dolore è una fitta annunciata. Stringe forte i denti Nathalie, è su quella pedana per chi ha creduto in lei non mollerà ora. Riprende, sa che lunedì 29/7/2024 tornerà nello stesso ospedale dove si trovava fino ad una settimana prima per la rimozione del tumore già programmata dai tempi del prmo malore. 
Nathalie Moelhausen si ritira dalla sua quarta Olimpiade al terzo assalto. 
Esce guardando le grandi vetrate del Grand Palais, il sole che ha preso il posto della pioggia. 
È tempo di aprire la nuova pagina, con lo stesso sorriso grande.


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