E in Italia che si fa mentre nel mondo sembra essere tornata la smania degli anni bui della Guerra Fredda?
Di argomenti sul tavolo ce ne sono alcuni, non solo di Governo ma anche di opposizione si potrebbe dire.
Obiettivo principale è senza dubbio la politica estera, il piano di riarmo europeo sforando il debito che con tanta fatica si era riusciti a contenere, la difficoltà in senno alla maggioranza di un'unità di intenti sullo stesso riarmo (Fratelli d'Italia e Forza Italia chiaramente a favore, Lega quasi naturalmente contraria). Politica estera che ha ricadute sulla nostra politica interna che dall'ultima tornata elettorale è esplosa sul successo del centro-destra fino a sparire negli spazi del cosiddetto "campo largo" su cui l'opposizione si perde forse negli spazi troppo larghi.
Politica estera ed interna quindi.
Alleanze politiche che dopo quest'ultimo weekend spariranno definitivamente grazie alla spallata data da Azione di Carlo Calenda.
Con l'invito, accettato per altro, al premier Meloni di intervenire al Congresso di Azione appare chiaro che il bipolarismo sul quale abbiamo basato l'ultimo ventennio di politica interna è finito. È finito per colpe proprie perché né destra né sinistra hanno saputo portare avanti la propria idea di politica.
Ed ora con il problema di ricostruire una difesa unica dell'UE e staccarsi dall'ombrello di sicurezza americano tutti gli accordi in disaccordo sono crollati giù e continueranno a farlo.
Ci ha provato a fare qualcosa Calenda ieri, spostandosi al centro, provando a trovare il dialogo con il governo certo ma anche con l'opposizione.
Un intervento ed un congresso che hanno scompaginato un po' la routines polemica della politica di oggi.
Se sarà il centro il nuovo punto di equilibrio interno lo diranno i prossimi giorni e i prossimi impegni elettorali.
Giorni ed impegni che avranno sempre come trait d'union il piano di riarmo UE e la quantità di miliardi di euro che inevitabilmente se destinati alla difesa verranno sottratti ad altre destinazioni.
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