Estate 2025, quella dei dazi al 15% per tutta l'Europa, quella del caldo a 40°, di Luglio che non smette di piovere, dei turisti nelle città, del tutto esaurito in hotel, b&b e apparthotel, della Supercoppa Europea ad Udine, dei littorali vuoti, dei balneari che lamentano i pochi ombrelloni aperti, dell'ok al Ponte sullo Stretto di Messina in memoria di Berlusconi (cit. Centrodestra) dopo la separazione delle carriere dei magistrati (sempre in memoria dello stesso, stessa fonte).
Estate di rincari, di negozio pieni, di italiani in fuga, di maleducazione e disordine, di ferie per cui chiedere un finanziamento, di pioggia che non ti aspetti e cronaca nera ogni giorno.
Sul bagnasciuga non si sta neanche così male ma la sabbia da fastidio, l'umidità marina ti entra comunque nelle ossa, ti stendi na non sei immune dal granello portato dal vento: pensa essere costretto a viverci, a passare ogni giorno della tua vita sulla sabbia. Che ti brucia, che ti scalda, che ti irrita pelle e sentimenti.
Estate 2015 è anche l'estate di Gaza, del genocidio e dell'occupazione forzata. È una chiusura di conti senza se e senza ma.
Sulla spiaggia, stretti sulla sabbia, fra le macerie. Ecco, anche questa è estate.
Un'annata difficile, personalmente e in senso più generale. Un'annata che difficilmente lascerà spazio a qualcosa di positivo.
Estate 2025, è già agosto, i giorni che passano, l'autunno alle porte, i ristori di governo promessi e ventilati, i rincari, la farina che aumenterà, il caffè che costa come l'oro, il Ponte, la solita Italia, l'aumento del costo del lavoro e a ruota aumenti sparsi.
È estate, si pensa alle ferie, si pensa al mare, al sole, al pesce "buono" da mangiare e a tante cose non si da peso.
Estate 2025, il grande bluff.
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