Pace o guerra?
Le immagini arrivate da Pechino ieri, 3 settembre, dopo la parata militare cinese per festeggiare la vittoria sul Giappone nella Seconda Guerra Mondiale ci parlano di un Dragone che ha lavorato in questi anni per prepararsi "al meglio" alle future crisi politico-militari.
La parata ci parla di una Cina "plastica" che ha mostrato al mondo la propria capacità militare.
La divisa di stampo maoista del presidente cinese Xi Jinping del resto aveva messo un parte le mani avanti. Xi Jinping che ha attraversato le crisi belliche più recenti quasi in silenzio, lavorando alla crescita economica e militare del paese.
Presentarsi al mondo con alla propria sinistra il "caro leader" nord coreano Kim Jong-Un e alla propria destra il russo Putin ha evidenziato ulteriormente quali siano gli equilibri polotico-economico-militari in Estremo Oriente.
L'enorme esibizione militare del Dragone colpisce gli occhi europei consci di appartenere ad una Unione che non ha più peso specifico, né economico (involuta sulla risposta ai dazi americani) né politico e militare (vedasi le polemiche fra le parti coinvolte in merito al conflitto in Ucraina) mentre gli Usa di Trump hanno smorzato un po' i toni consapevoli delle proprie capacità.
Sono immagine "plastiche" (missili nucleari, droni, bombardieri) che danno vita ad una narrazione che mette paura, che non lascia intravvedere speranze di pace nel breve periodo.
Lo stesso Xi Jinping ha detto che il mondo ora ha due strade davanti, a rimarcare il proprio ruolo di assoluto leader: o pace o guerra.
Sull'effettivo ruolo cinese nei destini del mondo non ci sono più dubbi da molti anni, e l'India che si muove un passo più dietro non è meno importante, ma resta da capire la sua reale sfera di influenza non tanto sulla Corea del Nord, paese dittatoriale fra i più poveri al mondo, quanto sulla nuova Russia di Putin comunque provata da un triennio di guerra.
Soprattutto quale sarà la reazione americana ed europea, di quell'Occidente immobile sui fronti economici e militari. Del peso politico meglio non dire ...
Xi Jinping ne esce rafforzato, leader assoluto, pronto sia alla guerra che alla pace (non scordiamo l'enorme influenza cinese nei paesi africani ricchi di risorse minerarie e materie prime). Non lo indebolisce neanche la conferenza stampa notturna di Putin, apparentemente improvvisata, apparentemente per invitare il collega ucraino Zelensky in Russia.
Il 4 settembre 2025 probabilmente fra qualche tempo ci accorgeremo che è il giorno 1 di un nuovo corso.
E non tranquillizza nessuno.
La notizia è uscita dopo la parata e le dichiarazioni del leader cinese ma come già detto da tanti esponenti del mondo politico italiano di maggioranza e di opposizione ma è apparsa davvero fuori luogo ed inaccettabile oggi la presenza dell'ex presidente del Consiglio Massimo D'Alema.
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