Primo giorno di scuola

Anche se piove oggi 10 settembre 2025 è il primo giorno di scuola per tutti, almeno qui dove vivo io. Esattamente come un anno fa piove ma non quella pioggia che ti cade addosso leggera, quasi con sollievo, no: diluvia, allerta meteo arancione. Però come detto, è il primo giorno di scuola, devo uscire presto di casa. In realtà voglio uscire presto di casa, recarmi alla fermata dell'autobus urbano che proviene da una delle frazioni a nord della città ed aspettare "il piccolo", il figlio più giovane ed accompagnarlo a scuola. 
Fa strano, lo farà sempre, chiamare l'ultimo nato dei figli "piccolo" ma mi ci chiamano a mia volta, lo sono e quindi continuo la tradizione.
Aspetto il bus sotto un diluvio che non mi aspettavo che ripenso agli anni passati; i primi tre figli hanno terminato il loro percorso di studio adesso tocca a lui, che inizia il secondo anno.
Arriva l'autobus, scende, toglie le "cuffione" dagli orecchi e mi saluta dopo avermi cercato fra gli ombrelli aperti.
IO al contrario l'ho visto subito, un po' perché sono il papà, un po' perché anche se gli anni sono solo 15 è alto un metro e novanta e ormai in altezza mi ha superato, neanche di poco.
Lavorando a stretto contatto con il pubblico in particolare con gli adolescenti questo dato mi sorprende sempre; ogni tot di anni di entano sempre più alti e robusti.
Mi abbraccia con l'euforia del ragazzino incurante della mole ma è propedeutico al risveglio.
Siamo pronti per iniziare il secondo anno, riprendere la routine del primo: camminata fino all'istituto, la colazione assieme e poi ognuno "nelle proprie aule".
Almeno i primi giorni che fra poco si riprende il percorso "definitivo", come l'orario scolastico e come la stagionalità in arrivo nei negozi.
Arriviamo sotto il diluvio al momento dei saluti, lo osservo entrare, camminando con un centinaio almeno di suoi coetanei o simili ciondolando. Mi ricorda uno di quegli arbusti giovani, alti, con il tronco ancora sottile che ondeggiano ad ogni folata di vento. Entrano un po' svogliati, un po' contenti. È il loro giorno.
Lo osservo sparire nell'atrio della scuola con la sua t-shirt dei Nirvana, con la stampa del disco "In utero".
Perfetto, la indossavo anche io ormai nel secolo scorso.
Piove come non pioveva da mesi.



Commenti