100 lire e lancia la palla!!!

Dai, é estate, ci sta.
Hai le 100 lire? Stai in difesa o in attacco? Tre domande e svolti la giornata.
E in fondo non é importante che sia estate o inverno.
I ricordi che siano mare o oratorio partono da li. Dallo stare in piedi vicino al calcetto, o calcio balilla per fare gli eruditi. Monettine strette nella mano, squadre già fatte e aspettare il proprio turno. Mica c'erano i videopoker, e ora che ci sono li detesto amabilmente, né altro tipo di ruba soldi.
Se il ritrovo era l'oratorio allora avevi di contorno, oltre agli stessi amici con improbabili look, scassatissimi monopoly e gioco dell'oca (risiko era un gioco quasi mitologico), mazzi di carte trevigiane e da ramino così lise che anche al mago Binarelli sarebbero fuggite di mano e tavolacci da ping pong messi a livello con una zeppa di cartone.
Lui, il calcetto se ne stava al centro, trasformato in una mini arena con tanto di tifo per i rossi o per i blu.
Al bar il contorno cambiava leggermente; lui scivolava un pó all'angolo per far spazio al biliardo, vero padrone della sala, circondato dai tavolini in legno occupati fin che morte non li avesse separati da "storici" giocatori di carte.
Il sonoro era il caffé che veniva macinato al bancone, chiacchere in sottofondo e più ci si addentrava nella sala gioco, madonne abbinate a vari mestieri e sacramenti sparsi sul tavolo assieme alle carte.
Poi noi. A far rullare le stecche contro la maledetta pallina che chi arriva a sei vince.
E al chiosco sulla spiaggia ci si poteva concedere una partita a squadre miste. Che anche la morosa la pensava come te. Pazienza se la sabbia grattava il vetro della base.
Col tempo sono arrivati i videogames ma lui ha resistito alla faccia delle mode  del momento.

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