E al termine di ogni buon viaggio, di ogni buona giornata, c'é il bucato da fare, a chilo senza indugiare sull'ammorbidente e per favore non indugiamo sul getto antigrinze "...che così non stiro...".
Dopo anni in cui le lavatrici le ho fatte al telefono con la mamma, infeltrendo, colorando, restringendo, non in questo ordine ma comunque causando danni irreparabili al mio armadio, ero passato, in una fase tortuosa della mia vita, alla nostalgia del bucato a mano, col sapone di marsiglia che le mani son delicate ma se disquisiamo di un paio di calzini o una t-shirt mi scappa quasi un sorriso ma avete mai provato a lavare un lenzuolo matrimoniale? Viene pulito ma ti lascia quell'effetto cartoncino bristol sul tessuto.
Adesso che ho voltato un'altra volta pagina scelgo la lavanderia a gettoni.
Per quale motivo?
Semplicemente perché mi siedo e faccio lavare ed asciugare a lei. Io poi sono bravo a ritirare i panni e piegarli. Tanto alla fine, bollette alla mano quasi ci risparmio.
La verità?
É che di anni ne ho 41 e ogni tanto voglio sentirmi come Nick Kamen, anche senza Levi's addosso.
Dai, era un sogno. Entravi in lavanderia e restavi in boxer e pure rimorchiavi.
Ora a rifarlo sicuro parte la denuncia.
E non c'é neppure una Madonna da conquistare, poi dove vivo io al massimo conquisto una perpetua.
Peró dai, entrare in lavanderia e fischiettare "...each time..." non ha età.
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