A volte é difficile essere padre.
Di figli ne ho tre ma non é tutto rosa e fiori, quasi mai. Io ci ho messo del mio con il mio stile di vita abbastanza dissoluto ma poi i caratteri opposti hanno creato distanze lunghissime, enormi. Che hanno un peso specifico elevato nei rapporti coi miei stessi figli.
C'é stato un momento della mia vita in cui mi sentivo "re del mondo" in cui vivevo. E mi sentivo bene, molto più che bene. Piano piano ho perso i pezzi del mio mondo, come un puzzle che si smonta per riporlo nella scatola.
Ma i figli? É brutto da dire ma ne ho perso uno per strada. La distanza si é atta via via più grande. Riuscire a vederla chiusa nei pixel dei social é un dolore che mi opprime ogni volta.
Gli altru che mi sono vicini cerco di godermeli uno o due giorni assieme ma restano di fondo distanze crudeli.
Diventa difficile gioire tutti assieme delle piccole cose.
Mancano regali, lavoretti che so che non vedrò mai e che mi fa male pensare.
Immagine chiuse in formato video o jpeg che non posso smettere di guardare. Fa male un sms che arriva di sera di rimprovero perché non hai ricaricato il telefono e fa male perdere il lavoro e non riuscire a pagare nulla, neanche un piccolo aiuto.
Sono tante le cose dell'essere padre come me che fanno male. Di positivo c'é sapere che i piccoli vanno avanti per la loro strada, anche senza di me.
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