Mi ricordo la musica che partiva con un soffio di tromba, paaaaaapapapa, poi l'immagine a tutto schermo di uno stadio che si riempiva in velocità mentre in altro a sinistra i minuti arrivavano al novantesimo.
Lo stacco ti portava all'interno dello studio, lo schermo alle spalle del conduttore e una scrivania beige in legno di balsa.
Chi era il conduttore?
Era un signore dalla voce pacata e gentile, che poteva sembrare lo zio di una qualsiasi famiglia.
Il suo nome era Paolo Valenti e per tutta la mia infanzia e adolescenza ha scandito i pomeriggi delle mie domeniche, quelle sky e premium free, in cui sapevi che dopo la sintesi dell'ultima partita la domenica era finita e il lunedì era ormai alle porte. Il programma era lo storico "90°minuto", la manna per chi voleva sapere tutto della domenica calcistica appena finita. Era tutto spiegato garbatamente, a volte con qualche strafalcione grammatical-linguistico, quasi in una forma educata perché l'inviato entrava comunque in casa tua. Gli inviati erano liberi da botox, da capelli e ciglia lavorati, capi firmati e lontani dagli spogliatoi.
Come erano?
Col riporto, con inconfondibili accenti a tradirne l'origine, vestiti con improbabili giacche che i nostri padri non mettevano neanche nei giorni di festa.
Però era il momento clou di un calcio senza anticipi, posticipi, spezzatini. Ed era automatica l'associazione inviato città.
Tonino Carino? Ascoli e poi Ancona e alcuno memorabili lapsus quali trasformare l'Osasuna in oh
susanna.
Marcello Giannini? Ovvio, Fiorentina e Pisa.
Giorgio Bubba inviato per Genoa e Samp, Ennio Vitanza da Milano, da lì anche Gianni Vasino.
Chi ancora?
Luigi Necco dalla figura imponente, anche ferito prima di una gara, per le gare di Napoli ed Avellino. Ferruccio Gard per il NordEst, dalla barba,elegantemente scolpita.Franco Strippoli quasi sempre dalle Puglie, quasi sempre col riporto e Cattozzi con Scardova dall'Emilia Romagna.
Inviati che non mancavano di eleganza e ironia anche nel commentare il più brutto degli incontri.
Era l'appuntamento immancabile, dopo il pomeriggio con la radiolina in mano ad ascoltare "Tutto il calcio minuto per minuto" e dopo aver visto la sintesi su Rai due dell'incontro clou.
La scaletta era immutabile: risultati del totacalcio, serie A e classifica, poi serie B e relativa classifica, infine dopo i primi servizi serie C1, dapprima il girone A poi il B.
Mi pare passata una vita, specie ora che assisto a trasmissioni con interminabili filippiche di ex calciatori e giornalisti vari.
Manca anche ora, nonostante l'hd, sky, calciatori in mutande negli spogliatoi, un programma,così.
Un gruppo così.
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