Pensiero notturno

Ho perso il conto di quanti giorni sono passati. Gli anni li so bene, sono sei. Sei, su un totale di nove sono una eternità. Un'eternità come l'ultima volta che mi ricordo lei, il suo profumo, il suo sorriso. Mi ricordo che la casa era bella, era grande, era per noi ma in questo caso il sole non era per noi. La notte era brutta, come sanno esserlo certe notti autunnali. L'ho stretta più che potevo, per assorbirne l'odore e non lasciarla andare via. Poi ha corso tutto come più non poteva e ho perso il passo del tempo. Ho perso prima i giorni, poi i mesi e gli anni. Ho perso senza combattere.
Perché combattendo avrei sofferto di più, avrei avuto timore di restare ancora più senza di lei.
Sei anni e poche foto sono tutto quel che ho. E ora che il mare é qui vicino a me la nostalgia sale forte.
Di chi parlo?
Di mia figlia.

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