Tutti noi, ma penso proprio tutti noi, che lavoriamo a contatto diretto con il pubblico conosciamo o ne siamo venuti in contatto, con il signor Enzo, che nel mio caso é uomo, ma spesso é donna. All'inizio non ci si fa caso ma col passare del tempo memorizzi il volto, le movenze e te lo ritrovi anche fuori dal negozio. Non ha un solo aspetto anzi, ne ha diversi. A seconda, come dicevo prima, di chi lo incontra, di chi é.
Forse é una costante del lavoro, quel numero che non varia mai.
Come gestisci la cosa? Sempre col sorriso sulle labbra e la battuta pronta. Come in qualsiasi altro contesto legato al lavoro.
Col passare dei giorni ti fioccano tante domande perché noti piccoli tic, movenze, fisiognomica. È inevitabile. E poco alla volta dilati il dialogo, in bici lo saluti, lo riconosci per strada.
Chi é il signor Enzo?
In questo caso un uomo mite, sugli ottanta con un pó di calvizie e un accento che ne tradisce le origini. Cammina piano che la vita comunque vada puó aspettare. É anche un cliente del negozio in cui lavoro. Si parla e scherzosamente ci comunichiamo i periodi di ferie "per non stare in pensiero".
Non é un gran rapporto? Pensate a quanti signor, o signora, Enzo incontrate e vedete come sono andate le vostre giornate.
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