Un disegno

Ci sono poche cose che invidio alle persone per cultura personale, un pó perché penso che quel che ho ce lo siamo guadagnati.
Comunque, tornando a noi, non invidio quasi nulla. L'unica eccezione é rappresentata dal guardare i miei figli creare giochi e disegni dal nulla. É una fantasia che noi adulti ci siamo dimenticati di possedere, di averla usata un tempo in cui si era piccoli, o semplicemente perché stanchi o pigri per poterla riusare.
Nel mondo dei piccoli tutto diventa gioco, con o senza colori. Un personaggio, un divano a volte anche dei comodi pouf diventano irriducibili cattivi. In pochi metri quadrati costruiscono mondi che hanno nomi e cognomi, che cambiano e mutano come cambia e muta il gioco. Che sia maschio o femmina non importa, casa diverrà sempre un gigantesco playset e non cambiano le cose neanche quando la fantasia passa in punta di matita sulla superficie liscia di un foglio. Qui la fantasia muta con l'aumentare dell'età. Dai primi disegni abbozzati, con le sproporzioni del corpo che l'occhio bambino non vede, a piccoli comics fatti in casa, zeppi di dettagli degni di Jacovitti.
Non si può non invidiare la fantasia, la serietà che mettono sulla matita.
É il loro mondo e, a volte, é davvero un peccato che crescano.

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