Come loro nessuno

Sarà la nostalgia canaglia, gli anni Ottanta che come loro non ne ho ancora vissuti, ma la notizia rimbalzata sugli organi di stampa ieri mi ha riportato indietro agli anni post Mundial, e se dico Mundial per chi é negi anta come me c'é solo quello del 1982.
Erano gli anni in cui anche io mi approcciavo al calcio, mito su tutti Zoff, e la nostra serie A guardava tutti dall'alto. Infatti non c'era giorno in cui questo o quel campione non erano accostati alle nostre squadre, o vi entravano proprio a far parte.
Erano anche anni in cui si sognava dietro ad un pallone, le maglie pesanti e i pantaloni cortissimi, una discesa sulla fascia e il contropiede non si chiamava ancora ripartenza.
Da adolescente prima e ragazzo poi ho seguito il pallone, coi miti a portata di mano. L'album della Panini, assieme all'Almanacco, era indispensabile e uscita dopo uscita scoprivi che buona parte dei tesserati Fifa erano qui. Fifa che forse, nonostante già Blatter tramasse nell'ombra nei panni oscuri di segretario generale, era un pò più trasparente e a prova di mazzetta. Erano anche gli anni delle coppe europee col tricolore in vista e le gare tutte di mercoledì, primo turno quasi sempre contro improbabili dopolavoristi islandesi o finlandesi.
Ma soprattutto erano gli anni in cui i tre signori che oggi si sfidano per ridare lustro alla Fifa, si sfidavano in campo a colpi di carambole, assist e dribbling. E, perché no, qualche polemica leggera, frutto comunque delle loro personalità.
Platini, Maradona e Zico.
Non serve aggiungere altro. Per un lustro, Zico un biennio, mi hanno rallegrato, e a milioni di tifosi, ogni partita, anche quando erano rivali in Mondiali o Europei, o contro la mia Inter.
Oggi sono cinquantenni dal fisico rilassato, con contraddittorie esperienze in panchina, che sperano di riportare nella Fifa un'aria più pulita e fresca.
A me che li ho visti giocare e hanno riempito gli occhi come neanche Messi e Ronaldo, vengono i lucciconi a rivederli con le divise da gioco addosso.

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