Nessun buon motivo

Ti svegli già rabbioso, di malumore che non c'é colazione che tenga. L'umore va verso il basso non ci piove. Troppe cose tutte assieme da portare a compimento e poco tempo, soprattutto pochi mezzi, a disposizione.
C'é il lavoro in primis, cui non posso dire di no, le riunioni cui immancabilmente tutti andiamo con propositi di giustizia ma che poi si risolvono in un nulla cosmico. E sprecare il tempo non é fra le priorità che ho.
C'é un viaggio di lavoro da organizzare cosciente del tracollo economico che significa. C'é pure la poca voglia di andarci. Un coast to coast da confine a confine lungo il nord. Chi se la sente con quasi 40°all'ombra?
Con un figlio da lasciare al babysitter?ci va d'accordo e si trova bene ci mancherebbe ma alla fine anche lui lo devi pagare.
E poi cos'altro per essere rabbiosi? Solo il lavoro ahimé. Le lungaggini, le inutilità di certe procedure che non si possono condividere. L'obbligo di presenziare a cene e convention dove anziché discutere devo obbligatoriamente giocare a calcio saponato in una località sulle alpi piemontesi sul confine di stato.
Dove sta l'errore?
Se parti convincendoti che da una cosa ne uscirai migliorato e scopri che nel migliore dei casi farai lezioni di zumba credo che hai tuttu i diritti di sentirti un pó deluso. Delusione che sfocia in fastidio  quando la tua presenza é obbligatoria.
Puoi pensarci ogni giorno e ogni notte ma non trovi una scusa che sia precisa, che ti calzi come un abito.
Insomma, davvero non ho nessun buon motivo per andare.

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