É la bellezza della domenica, la messa per alcuni, l'aperitivo al bar, le figurine per i bambini e le paste da mettere sul tavolo per il pranzo...no, ho sbagliato, intendevo puntare comunque la sveglia, colazione veloce e timbrare il cartellino. E poi? Alzare la serrande ed indossare il sorriso aziendale perché puoi scommettere quello che vuoi che come l'ingresso sarà libero entrerà la prima coppia che chiederà"...é aperto?". Le risposte che il cervello in questi casi elabora in velocità sono infinite e comprendono tutta la gamma di frasi scurrili che neanche i peggiori bar di caracas han mai sentito.
Invece vince l'azienda e sorridi colicamente.
E la domenica ci si ritrova circondati da coppie rabbiose, o lui o lei matematicamente saranno incavolati, profughi che spendono la loro diaria quotidiana e varia umanità di idiomi diversi. Il tutto per pochissimi euro, col sole a picco, la coda per le spiagge e i tuoi figli col babysitter.
É la domenica della felicità.
E il peggio arriva nei giorni festivi, "quelli in rosso sul calendario". Oltre la ressa ti sentirai dire " meno male che siete aperti così so dove andare...".
Tu pensi che se il problema é dove andare un consiglio lo puoi sempre dare tu, gratuitamente.
E io che anni fa ho scelto di lasciare il turismo per il commercio perché stufo di natali a pasque al lavoro oggi mi trovo ad aprire la domenica il negozio e vicino a me neanche un bar aperto.
Ma com'é che son sempre dalla parte sbagliata?
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