Fisiognomica

In giorni come questo ti rendi conto di come la mente umana a volte sia contorta.
Segue ragionamenti che ai più sfuggono.
Dal mio punto di osservazione, commesso in un negozio di articoli da regalo, osservo la massa che si sposta all'interno del punto vendita senza una logica precisa, alla faccia di chi pensa e costruisce un negozio, studiandolo in modo che dal momento dell'ingresso al momento dell'uscita sia regolato da un percorso obbligato...avete presente i salmoni? Controcorrente, fra spinte, scuse e grugniti in attesa dell'orso che li prenda.
Questo é il cliente che oggi mi aspetta, e oggi per me che scrivo é domenica.
Una domenica di fine estate, con un gran caldo di nuovo a farci compagnia e passeggiatori senza meta che alle nove del mattino spingono la porta d'ingresso con una forza che in nessun altra occasione dimostreranno, non leggendo il vistoso cartello rivestito di pexiglass, una mattonella in pratica, che gli dice che io apro alle dieci.
Forse il cervello di domenica é più lento degli occhi, rimane a riposare ancora un pó o forse la cappa d'afa impedisce di far girare aria nella scatola cranica.
Quando apri, finalmente, trovi occhi disperati per aver dovuto cambiare i piani domenicali, "che il cappuccio e la brioche erano in programma alle dieci, dopo gli acquisti, ora come si fa?..."
Entrano pigramente in negozio e poi, come palle di biliardo colpite dalla "sbocciata"di apertura si spargono per la superficie, scordando di connettere la logica, scordando le buone maniere e accidenti, anche sapone e deodorante.
Fra le cose da fare mi diverto e mi diverto ad osservare e ascoltare.
La fisiognomica non mente mai e la domenica davvero le facce non sono più belle, anzi. E neanche nuove. Tornano, come i conti e gli zombie di Romero.
Tornano sempre  col sorrisone di chi a tornare, e a me viene in mente l'ortofrutta e l'anziano di Pieraccioni.
E sbuffano. Non per aver incontrato l'orso ma perché non ci volevano andare per negozi, perché la moglie ha insistito, perché i figli "sanno che qui siete e hanno voluto entrare"; musi lunghi senza se e senza ma.
Ma se non vuoi entrare non farlo , eviti di litigare mentre io ti faccio lo scontrino, e non disquisire con me che forse commetto un furto se ti chiedo venti centesimi per una shopper, non é colpa mia.
No, chiama Monti, chiedigli perché e già che ci sei chiedi a qualcuno che sta comodo in poltrona perché io che ho tre figli la domenica sono a lavorare, che piova o che ci sia il sole e tu che magari sei qui di passaggio per un aperitivo e poco altri mi sbuffi mentre mi butti l'euro sul bancone come se mi facessi un regalo?
La mente umana é brutta nei giorni di festa, é brutta perché manca il rispetto e io sono costretto a mandarti ovunque ma tenendo addosso il mio sorriso migliore.

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