È un conflitto che si sta evolvendo, una evoluzione continua dopo l'entrata in scena degli hacker. Ora non è più solo dal cielo la minaccia, adesso è via terra, sotto i cingoli dei tank che hanno illuminato a giorno la notte del sud del Libano.
Alle due di notte i soldati di Israele sono entrati, hanno bombardato, hanno preso il controllo dei villaggi sciiti ad Appena due chilometri dal confine fra i due paesi.
Villaggi in aperto appoggio spesso ad Hezbollah e questo è fondamentalmente il motivo di questo bombardamento notturno.
Da questo villaggio spesso partono gli attacchi ad Israele, ecco il motivo.
Occupazione in questa operazione limitata che ha il tacito appoggio delle truppe regolari libanesi arretrate a cinque chilometri dal confine.
Si spiega così con quest'altra tessera del puzzle bellico, questa operazione mirata di Israele.
Israele ha deciso sull'onda lunga dei drammatici fatti del 7 ottobre 2023 di ridisegnare la mappa del Medio Oriente.
Ha fatto una terribile piazza pulita di nemici, sostenitori, amici con l'uso massiccio di armi, bombe e come tetro colpo di teatro, l'hackeraggio.
La notte del 30 settembre 2024 ha varcato un nuovo confine nel conflitto.
Sul terreno non c'è certezza del numero di vittime, dei danni provocati ma nel paese libanese Israele regolerà ancora qualche conto in sospeso con i nemici.
Dopo Gaza quindi una nuova tragedia, una nuova ondata di profughi che gli israeliani invitano ad andare altrove dalle zone di guerra. Dove?
Il paese di Davide non offre un altro luogo sicuro ma invita ad andare e bombarda.
Bombarda per altro a due solo passi dal contingente Unifil, in operativo, rinchiuso nei bunker. In un momento di guerra questa situazione sembra un tristemente ironico controsenso.
Nella realtà delle cose proprio la presenza del contingente Unifil può rappresentare il deterrente ad una invasione totale del Libano.
Netanyahu forte della flebile voce americana (Biden si è limitato ad un imbarazzante e debole "vorrei che si fermassero") non condivide con l'Occidente i piani bellici e non sul Medio Oriente e avanza nel suo i tento di radere al suolo il nemico e sicuramente azzerato Hezbollah i missili israeliani saranno puntati su Teheran, su quell'Iran burattinaio nel Medio Oriente e non solo (molto attivo nelle forniture belliche alla Russia). Lo ha detto apertamente agli iraniani Netanyahu, lo sa benissimo la Guida Suprema Khamenei rinchiuso in qualche bunker sicuro dopo l'uccisione di Nasrallah, leader di Hezbollah.
L'invasione del sud del Libano non sembra un punto di arrivo, tutt'altro.
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