Segway

Segway.
Impariamo una parola nuova, direttamente dalla pista di atletica del "nido d'uccello" di Pechino.
E perché impariamo questa parola?
Per quelle casualità che a volte definiamo buffe. Ci vuole il caso ogni tanto per far salire agli onori delle cronache anonimi personaggi. E il caso stavolta ha il volto di un cameraman del network  cinese Cctv alle prese con le riprese dei Mondiali di atletica.
Il segway é già in uso ai cameraman all'interno dello stadio, non é una novità, per muoversi veloci seguendo gli atleti in pista.
É un dispositivo di trasporto personale quindi utile a chi é alle prese con un impiego del genere o alla vigilanza dei centri commerciali che non seguono Bolt o Gatlin ma devono comunque essere veloci.
E cosa é successo con il segway?
Succede che mentre Bolt raccoglie gli applausi del pubblico per la vittoria, il bis dopo l'oro dei 100 m, dell'oro nei 200 m tale Song Tao, appunto cameraman della Cctv, telecamera sicura in spalla guidi seguendo Bolt il suo dispositivo sul cordolo di metallo a bordopista, rimbalzando verso l'interno, falciando il lungo giamaicano svelto ad esibirsi in una capriola per rimettersi in piedi.
Poteva capitare in qualsiasi momento e il buon Tao sarebbe rimasto nell'anonimato. L'aver falciato l'uomo più veloce del mondo deve avergli fatto passare un brutto quarto d'ora.
Già parte della stampa ipotizzava il licenziamento del povero Tao e il divieto perenne all'uso del dispositivo di trasporto, siamo in Cina non dimentichiamolo.
Non meno allarmanti i pensieri rivolti alle caviglie di Bolt che ha risposto a modo suo, tranquilizzando tutti "che tanto é assicurato" e accettando poi sul podio la stretta di mano di scuse di Tao e il braccialetto portafortuna che questi gli ha regalato.
Nessuna novità in fondo dagli sprinter impegnati al mondiale, abbiamo solo imparato una parola nuova.

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