Studenti di filosofia

Stiamo uscendo dalla crisi, almeno così si dice, e io abitando in un paese dove giocoforza ci si conosce tutti, ho notato uno strano fenomeno sociale. Fenomeno che mi ha riportato ad un vecchio film primi anni '80 dei Gatti di Vicolo Miracoli, "Arrivano i Gatti", in cui Nini Salerno disoccupato di lungo corso dopo l'acquisto di un pacco di quotidiani disquisiva alla scrivania con gli avventori del bar di quartiere su Iran, Hellas Verona e i film nei cinema della città. Perché? Perché era studente di filosofia fuoricorso...e appunto ricordandomi di questa scena ho notato come i filosofi o presunti tali, siano moltiplicati rispetto ad un lustro fa.
Quello del filosofo da bar é un personaggio sempre esistito ma che ora per forza di cose noti di più.
É la persona che "apre" il locale di buon mattino, al novanta per cento stenderà con cura il quotidiano locale (fondamentale per essere sempre al corrente dei fatti avvenuti sul territorio), e pagina dopo pagina sorseggerà il suo caffé, meglio se corretto. Saluta tutti perché é del paese, o del quartiere, e da l'aggiornamento sulla pagina dei necrologi, elemento forse primario nelle discussioni al momento del cornetto. Se ripassi per la piazza del paese dopo qualche ora lo trovi magari nel bar di fronte, stavolta con il bicchiere di bianco pronto all'uso e la Gazzetta stesa davanti. Se non sarà la giornata di campionato, si parlerà di calciomercato e di come il calcio di una volta era più bello.
Filosofia da bar, certo, ma in fondo la differenza con un filosofo laureato é minima. Il laureato passa in tv con carta bianca per dire quel che vuole, in alcuni casi gli fanno fare il sindaco o gli fan spiegare l'arte e al tempo stesso il perché dei barconi dei migranti.
Non é lo stesso nei bar?

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