Quando vivi in una piccola città quando l'ambiente attorno a te peggiora te ne accorgi subito. E scopri in un colpo solo quanto siano fragili le certezze di prima.
Io la osservo perché ho un punto di vista privilegiato e mi accorgo di come i tempi così precari, in tutti i sensi e in tutti i settori, si siano abbattuti sulla città come un uragano. Col passare del tempo le serrande si sono abbassate sempre di più, lasciando intere vie anche del piccolo centro storico accecate, senza vetrine e luci. Manca la gente? Il danaro per gli acquisti? Forse i centri commerciali hanno cannibalizzato i piccoli commercianti che per non chiudere lo spazio hanno ceduto al cash del Dragone che dopo anni di corsa a tutta velocità ora, quasi inspiegabilmente sta frenando in maniera preoccupante.
Quello che una volta era un centro storico piccolo ed elegante ora é un centro arrancante, in cui le serrande abbassate superano quelle alzate e dietro quelle alzate ci sono paccottiglie dozzinali ed orientali, e pochi, davvero pochi commessi che parlano italiano.
Di chi é la colpa di tutto questo? Dell'amministrazione comunale, rieletta ma comunque incapace di rendere viva la città o dei proprietari degli immobili che, a ragione, inseguono il profitto o addirittura preferiscono tener chiuse le serrande?
Direi 50 e 50, anche se sull'amministrazione pesa la gestione onirica della città appena insediatasi. Sulla carta erano belle idee ma sono rimaste tali in quanto questa non é una città aperta, anzi. E neanche giovane.
Si apprezza l'immobilismo e si critica a prescindere ma guai a fare qualcosa di tangibile.
Si guarda in silenzio la città spegnersi che tanto prima o poi qualcuno qualcosa farà.
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