Vergogna capitale

Sono italiano e come italiano sono anche orgoglioso di esserlo ma c'é qualcosa nell'aria in questi giorni che questo po areorgoglio lo fa scricchiolare.
Chiunque ha interesse nel seguire lo sviluppo della propria capitale, sia esso culturale, sociale o politico. Questo interesse a noi italiani ce lo stanno togliendo lentamente, un giorno dopo l'altro.
La città eterna vive eternamente in equilibrio fra legalità ed illegalità, collusione fra criminalità e politica. Ne esce l'immagine angosciante di una città in vendita  su cui tutti vogliono allungare le proprie mani, con tutti i mezzi disponibili. Se per anni si é parlato della Banda della Magliana come la summa dei mali criminali capitolino, e se molto si é favoleggiato mi pare certo che a certi livelli socio-politici la Banda era conosciuta ed ascoltata, ora il quadro che ne emerge non é da meno. Di quegli anni sono sopravvissuti alcuni individui che hanno saputo conquistare tutto il possibile operando in un cono d'ombra che non puó non suggerire un altro pesante sistema di connivenza.
C'é un sistema malavitoso per tutto:riparare le buche, raccogliere l'immondizia, occuparsi degli immigrati, gli affitti a parenti e cortigiani amici di, e quant'altro si agiti al riparo da occhi indiscreti. Temo che la lista dei malaffari sia ancora lunga perché una città che non ha una guida sicura non può pensare che il mondo la giudichi diversamente. Non basta la nomea di Città Eterna, essere comunque sede dello Stato Vaticano e i ricordi di un tempo lontanissimo. Le ultime guide cittadine, e sono state espresse da entrambe le correnti politiche, sono state più attente all'introito che alla gestione della città. Avere sindaci che portano, ed hanno, portato avanti scelte prive di senso hanno portato la Roma di oggi ad essere sbeffeggiata anche dalla stampa internazionale, che sia un'auto parcheggiata e ricoperta di multe, che sia un concerti concesso a prezzi di paese in luoghi simbolici, una via ricoperta di immondizia o un funerale perlomeno discutibile con tanto di cavalli e crocchio. Tralascio il fango delle intercettazioni, di oscuri criminali nullatenenti che tenevano in pugno la città. Gli ultimi sindaci dimostrano come "il nuovo" sia sempre stato uguale "al vecchio". 

Caro sindaco se torna dai Caraibi e si ricorda di avere una città da amministrare forse qualche problema riesce a toglierselo di torno. O forse anche lei, semplicemente, é un problema?

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