Il problema dell‘immigrazione negli ultimi mesi è diventato un fenomeno difficile da gestire, che a macchia d‘olio si espande fino al cuore dell‘Europa. Quella che sembrava essere un‘emergenza solo italiana in poco tempo è esplosa da est coinvolgendo paesi come Grecia e Ungheria, paesi relativamente vicini da chi parte dalla Siria o dall‘Afghanistan.Mentre da noi le rotte dei barconi partono dal cuore dell‘Africa.É sempre una fuga da qualsiasi forma di disperazione, guerra, povertà o criminalità che sia ma cambia l‘atteggiamento di chi riceve, accoglie questi popoli in fuga. Non più tardi di due anni fa erano centinaia le bare sul molo Lampedusa, suolo italiano, senza che l‘Unione Europea si interessasse “alla questione“ ritenuta una cosa squisitamente nostra. Il tempo trascorso é semplicemente trascorso male, seguendo le dinamiche della più gretta lite di condominio; Salvini e la Lega da una parte a sparare ad alzo zero contro migranti, governo e onlus impegnate a vario titolo, dall‘altra un governo inutile, di passaggio, incapace di imporsi ed imporre la propria voce. Dal tristemente famoso ottobbre 2013 ad oggi i cosiddetti “Grandi“ d‘Europa hanno fatto a gara per isolarci, scordando forse quanto promesso il giorno dei funerali. Francia e Germania ci hanno imposto di cavarcela da soli, giudicando negativamente la nostra politica in tema di accoglienza.Parentesi: viste alcune realtà cittadine, i migranti potevano essere gestiti meglio dalle istituzioni.Poi é succcesso l‘impensabile per noi occidentali. Una migrazione totale, a tutti i livelli verso i paesi del Nord Europa, da sempre popolati da colonie numerose di immigrati, a bordo di camion, automobili, treni e persino a piedi lungo tratte che di chilometri ne mettono assieme migliaia. Neanche quando il governo Orban, a proposito Grillo deve decidersi se fare il comico o il politico dopo le ultime confuse dichiarazioni, ha invaso le strade e la stazione di Budapest ricorrendo come sempre in questi casi alle maniere più che forti, squadriste.Per smuovere la coscienza di una Europa vecchia e slegata, alla faccia di Schengen e dell‘Unione é stata una foto.Si, una foto.Forse la vergogna di fronte alle schedature forzate, i manganelli a Budapest e le botte di Kos era diventata troppa anche per la signora Merkel e i signori Hollande e Cameron.Forse che prima del povero Aylan, e la sua mamma e suo fratello, nessun altro bambino é rimasto inghiottito dal Medirerraneo? Forse non ci spiegavamo bene noi italiani nel dire che la situazione era grave?Adesso il mondo plaude gli austriaci che vanno in corteo a fare i tassisti per portare all‘interno dell‘Unione gli immigrati di Budapest; si plaudono i tedeschi che ora , solo ora, possono ospitare e negli stadi mettono gli striscioni di benvenuto.Anche i vip organizzano collette, vendite benefiche e la Chiesa mette a disposizione le parrocchie.Ma prima? Prima di Aylan dov‘era il cuore della vecchia Europa? E noi italiani?In prima linea, con Renzi, Grillo e Salvini.E non serve aggiungere altro.
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