Da che pulpito...

Non mi sono accorto di vivere in un mondo all'incontrario. Dico davvero, arrivato oltre i quaranta mi sono accorto che non capisco il mondo che ho vicino. Per capirlo leggo,  libri e quotidiani, internet e stampa alternativa. Punti di vista che aiutano a capire meglio quel che succede. E mi capita di imbattermi spesso im notizie strane, quasi naif. Una in particolare mi ha colpito in maniera negativa e rabbiosa. Proviene da un sacerdote anonimo di una parrocchia, ai miei occhi, anonima di Trento. Il prelato ospite di un talk show, tutt'ora non mi é chiaro a che titolo, e ha esternato la sua opinone, credo spero ne sono sicuro, solo sua, in merito a pedofilia ed omosessualità. Parentesi: nella Chiesa non puó non esserci l'omosessualità, prima che preti son persone, ma uscite come quella di mons. Chamsa lasciano basiti ed infastiditi. Non c'erano altri modi per entrare nel discorso? Così é vergognoso, non per l'uomo ma per il ruolo ricoperto chiaramente non in maniera limpida e spirituale. Chiusa parentesi.
Torniamo a don Gino Fiam, il nome dello sventurato parrocco che spero sia stato influenzato dai quindici minuti di popolarità che tutti abbiamo cari a Wharol, e al suo accusare i bambini, che afferma di conoscere bene, e l'affermazione nel contesto scatena solo il sentimento di rabbia, che sono gli unici responsabili se in un mondo adulto insano esiste la pedofilia. Parole raccapriccianti dette da chiunque, orrende orribili ed ignobili dette da un prelato. Prelato che forse cercava un pó di pubblicità televisiva, forse pensava all'omelia domenicale. Di certo accusare i bambini di cercare affetto e quindi di fomentare la pedofilia puó uscire solo da una mente in palese contrasto col mondo reale. In tv l'on.De Girolamo si é indignata giustamente, la platea dei presenti pure. Servizio almeno da annullare e parrocco da cancellare. La Diocesi lo ha rimosso, e meno male, anche se credo sia già tutto finito lì. La Chiesa adesso ha tante piccole crepe da riparare e fra un don Gino ed un monsignore da gay pride, Francesco credo vorrebbe poter alzar le mani. E chi potrebbe dargli torto.
Ah, per chiudere l'intervento don Gino afferma anche, un pensatore illuminato non c'é che dire, che l'omosessualità é una malattia. Bene, don Gino porti lei il monsignore dal medico. Ma ne scelga uno bravo.

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