Ho fatto l'obiettore perché non distinguo un soldato da un generale e di gerarchie comunque non avevo voglia di saperne alcunché.
Ho fatto l'obiettore in una casa di riposo. Dieci mesi utili.
Ho conosciuto personaggi fantastici che a breve, nella crudele logica della situazione mi hanno lasciato. E alcuni pur nella condizione difficile in cui si son trovati nell'ultimo tratto del loro cammino mi hanno lasciato qualcosa.
Come Maria.
"Vivere pericolosamente!"
Un monito più che un'affermazione fine a se stessa.
Maria, un fondoschiena degno dela tabaccaia cara a Fellini.
Anni novantaquattro, scanditi in modo chiaro che si capisca e una sentenza pronta a colpire.
"Quattro maschi a casa e io ora qui!" , pronunciando anche il punto esclamativo.
Due ruote come gambe e una casa si riposo come casa, l'ultima.
Una nuvola di fumo, rigorosamente nazionale che si senta da lontano, tabarro rosso bandiera rossa a coprire le spalle che l'età va avanti.
Vivere pericolosamente per non lasciare neanche un istante ai momenti morti.
In fondo se corri o cammini la sfortuna se deve, ti prende lo stesso. Giusto, Maria.
Peró per una volta si potrebbe provare ad accelerare il passo, tanto anche se c'é un pericolo che cos'é?
Un imprevisto in una giornata programmata.
Vivere pericolosamente e poi girarsi indietro per vedere che cosa é successo.
Brava Maria, che aggiungi sempre un buco di sigaretta in più sul tuo tabarro.
Fumi e sai che non potresti, meglio di così!
Brava Maria! E pronuncio anche il punto esclamativo.
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