Domenica post natalizia, come regalo di Natale ho il giorno libero. Giorno libero senza calcio peró; calcio nostrano peró. Ieri la Premier League ha allietato un pó il giorno di Santo Stefano ma oggi? Oggi mi godo le cosidette serie minori. La B che é un salvavita quando la A riposa. Leggo la Gazzetta la mattina e leggo un incontro che mi fa sorridere.
Cesena-Avellino. Ho letto bene? Si, alla grande. Perché mi fa sorridere? Perché vado diritto agli anni Ottanta, agli anni delle figurine Panini, delle doppie, della serie A a 16 squadre e dei cento campioni. Gli anni della mia adolescenza e del calcio più bello del mondo. Cesena che gioca e va in Europa, trampolino di lancio per tanti allenatori; Cesena che veste di bianconero e ha come stemma un cavalluccio marino. Figurine di Piraccini e Rizzitelli. E l'Avellino? Verde, uno stadio a tratti inespugnabile, Tacconi, Juary e Dirceu nelle figu. Il lupo irpino come simbolo. Squadra tosta nei miei primi ricordi mai retrocessa.
Devo guardarla. É quasi un istinto primordiale. Tv o streaming? Streaming, in poltrona e tanto caffè che tanto fuori c'è nebbia e non si esce.
Ore 15 e zero zero. Calcio d'inizio e via alla macchina del tempo. Mi pare d'essere tornato a casa mia, in piena adolescenza. Bello cosí.
E il risultato? 1-2 per l'Avellino, ma in fondo non mi importava molto.
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