Inizio d'anno, tanta fatica al lavoro per chiudere Epifania, inventario e nuove vetrine, e fuori c'é nebbia, c'é brina, pioggia e infine la neve. Se al lavoro vai in bicicletta capita che prima o poi tu ti possa ammalare...e infatti...lombalgia, testa che gira e movenze stile robocop. Tocca stare a casa e riprendersi. Il lato positivo é che si riprende la normale attività e quindi bambini a scuola, compagna al lavoro e io divano e tv. Si, ma per vedere cosa? Dopo il tg sportivo c' é il paradiso della casalinga con repliche di vecchi film, programmi per nullafacenti che discutono il fatto del giorno. No, no é troppo mi muovo verso i canali "lontani" sul telecomando e lì trovo il programma che mi risolve le tre mattine che devo stare a casa. É su Giallo, uno dei tanti canali sorti dopo la legge Gasparri e l'arrivo del digitale terrestre e mi fa andare talmente indietro coi ricordi che son quasi in bianco e nero.
Non una puntata ma tre in fila per tre giorni; conviene che sto malato ancora.
Ellery Queen, un flash.
Il titolo mi ha sempre affascinato e solo in età adulta ho scoperto essere lo pseudonimo di due autori statunitensi: Dannay e Lee. Quindi crescendo ho avuto modo di divorarne anche le pagine oltre che godermi le scene in tv.
Era un appuntamento fisso mio e di papà perchè mamma Rai lo trasmetteva quando mio padre rientrava dal lavoro e quindi si stava assieme. L' attore l'ho visto solo lì a pensarci bene. Si chiamava Jim Hutton e con la sua altezza, il fisico allampanato e l'aspetto svagato poteva essere il mio vicino di casa che risolveva un omicidio a New York. Era il '79 e nei miei cinque anni mi pareva un telefilm tosto ed invece, l' ho apprezzato crescendo, era un giallo senza volgarità o violenze che ora bucano lo schermo. E lui, Ellery risolveva il caso solo pensando, girandosi verso lo spettatore quasi sfidandolo a trovar per primo il colpevole. Il poliziotto era il padre, ispettore capo a New York negli anni '40, impersonato da un grande caratterista di nome David Wayne, sempre pronto ad ascoltare elucubrazioni e deduzioni del figlio giallista. A dar loro " fastidio" nelle indagini il dj col pallino delle investigazioni Simon Brimmer interpretato da un altro coprotagonista famoso ad Hollywood: John Hillermann, famoso qualche anno dopo come Higgins nell' altra serie cult "Magnum P.I.".
Le ho riviste tutto d'un fiato, pensando a quando ero piccolo e avevo vicino i miei genitori. Impossibile non emozionarmi e non pensare che " una volta i telefilm erano migliori"...e che domani si torna a lavorare.
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