Ci sono momenti che hai voglia di spaccare tutto, che maledici le decisioni prese anni fa, le maledici tutte che non senti più che ora possano valere. Per anni hai cercato di sopire gli istinti, e per qualche momento (a corrente alterna), ci sei riuscito ma succede anche che ti rendi conto che non è stato sufficiente, che non è bastato. Che cosa? Non è bastato dare, non far rinunciare mai a cene o impegni, mentre tu per stare anche solo un po assieme hai rinunciato a cene con colleghi e calcio a cinque aziendale. Rinunciare però senza farlo pesare. E ora ti rendi conto che non è stato abbastanza, che le battute di un tempo non fanno più ridere, che quel che dici non va più bene ma se lo dicono altri é divertente. E allora maledici di aver scelto in questa maniera, di aver ricostruito la tua vita in questa maniera, rinunciando, sbagliando maledettamente sbagliando, alla figlia che non sai più che viso ha. Scopri una mattina d'estate che lei non ti vuole più, che il vostro mondo va avanti su binari diversi. La rabbia ha il sopravvento e maledici di dover stare chiuso in casa perché dalla mutua non puoi scappare. Vorresti far prendere finalmente alla tua vita una strada diversa e anche se non lo esterni a voce, sai che cambiare sarebbe un tracollo, morale e finanziario e questo ti fa maledire gli errori del passato. Ti fa sentire un leone in gabbia, la cosa che odi di più nella vita, da quando eri bambino. E le ferie ad un passo sai che sono, saranno un peso ma potrebbero anche essere l'ideale passo di addio. Perché anche se nessuno dei due lo dice, galleggia da un pò nell'aria.
Galleggia negli occhi che non si cercano più, in sorrisi tristi ed accondiscendenti e nei silenzi. Non fa male e forse questo è il dolore più grande. Fra tutte le maledizioni che vuoi urlare, il silenzio é quello che fa più rumore.
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