Che mondo è?

Sono giorni tristi, lunghi e silenziosi. Da due settimane una sorte di lutto intercontinentale ci accompagna.Tutti, senza distinzioni di razza, età o sesso. Una delle costanti è la religione, assurta a ragione di violenza e male. Da Dacca, nel Bangladesh, alla Promenade di Nizza, ad un oscuro treno in Baviera. Violenza, violenza contro persone innocenti, indifese, rilassate ad una cena con gli amici o assorti ad osservare i fuochi artificiali. Nel mondo, che io dal mio piccolo spazio giudico bello, degno di essere vissuto ma purtroppo mi sfuggono gli intrecci politico-economici del Mondo stesso, si agitano individui vulnerabili, deboli, facili a cadere nel tranello della Guerra Santa, ma qual'è la religione che spinge il fedele ad uccidere il proprio simile? Altre persone, ricche, colte e con appoggi altolocati anche se i media non vogliono ammetterli a noi popolino un pò bue, imboniscono IL debole, lo identificano e "gli affidano la missione". Possibile? A quale scopo trasformare un uomo, in Cecenia ci furono le vedove di guerra, in arma, fomentarne l'odio in nome del Corano? Contro la stessa mano che negli anni ti ha aiutato, cresciuto e diciamolo onestamente, foraggiato fino a farti diventare l'Arma a doppiotaglio che sei. Io non amo i fondamentalismi, meno che meno adesso. Non sono razzista ma ho figli piccoli che un giorno lascerò camminare in questo mondo da soli. Non voglio che la città in cui ho scelto di vivere viva ancora giorni pesanti di lutto (il mio pensiero va a Tomat e Rossi e a tutti i giustiziati a Dacca con ferocia animale), col silenzio irreale a salutare bandiere e feretri. I miei figli non devono aver paura dell'immigrato, passare in secondo piano rispetto a chi ha la nomea di profugo. E qui lo Stato dovrebbe fare qualcosa di serio, deciso perchè non basta coprire le bare col tricolore per ripulirsi dentro. Più leggo i giornali e più mi rendo conto che il mondo che mi aspettavo da adolescente non è quello che sto vivendo dove Allah fa paura, dove parole come Allah o acronimi come Is o Isis o Califfato sono pugni nello stomaco. È un mondo dove l'orrore passa in rete e suona strano che nessun satellite o hacker riesce a scoprire da quale pc parte il segnale. È lo stesso mondo che mi segue con le mie password quando mi leggo l'estratto conto sul mio smartphone... E se non bastassero i deliri di Mullah pazzi, ora stiamo assistendo al delirio di onnipotenza del Sultano Erdogan. Io non sono un analista politico ma un Golpe durato quattro ore con il Premier, vittima e contrario al punto da bloccare internet, chat ed affini all'uso della rete, che da un occidentale smartphone invita alla resistenza il proprio popolo puzza un pò di studiato a tavolino, come l'onda lunghissima di arresti, militari, studenti, professori. E l'Occidente? Per ora accusa e minaccia col velluto perchè Ankara conserva le testate nucleari Nato. Facile capire che si userà il velluto a lungo, anche per la fitta ragnatela di interessi politici ed economici che il buon Occidente ha in Turchia. E se questo non bastasse, dall'altra parte del mondo, negli Usa (in piena bagarre presidenziale e io rabbrividisco a pensare ad un Donald Trump alla Casa Bianca) c'è una vera e propria caccia al poliziotto. La miccia è stata la morte di un afroamericano. Però anche in questo caso sembra solo il La alla strage. È questo il mondo che lascerò ai miei figli? Era davvero così brutto prima?

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