Un lungo addio

0È uno di quei giorni in cui senti più forte degli altri la mancanza di una persona cara, in cui la malinconia arriva a bussare forte. È uno di quei giorni in cui nulla va giù. Rimane tutto fermo in gola. Io mi ricordo quell'istante. L'istante in cui tutto è finito. O forse è iniziato in maniera diversa. Hai iniziato il tuo ultimo viaggio mamma una mattina, prima dell'alba, di inizio settembre. Io ero lì con te e da quel momento non ho più fatto alcune cose, le stesse in cui ho sentito quel silenzio assurdo; quando il tuo respiro affannato si è fermato. Ti ho guardata nell'attimo in cui la tua testa si è posata di lato sul cuscino. Te ne sei andata così...ho chiuso la Settimana Enigmistica e non l'ho più aperta. Ho pianto forse sempre poco. Dopo, solo dopo mi sono accorto di quanto poco ci conoscessimo, di quanto male ti ho fatto con i ritmi della mia vita così dissestata. Nessuno dei due alla fine conosceva bene l'altro. Sei diventata nonna due volte ma te li ho fatti godere niente. Ho cercato solo all'ultimo di esserci per te e non so se sei riuscita a riconoscermi prima di lasciarmi. Oggi sono sette anni. A me pare ieri e il groppo in gola non va giù. Mai. Ciao mamma, io so che sei qui con me.

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