L'equilibrista

Ho tre figlia, due maschi ed una femmina. Belli, come le loro mamme. Si, perché hanno madri diverse ma un unico padre io. Li amo? Si, piú di ogni altra cosa, anche se mi rendo conto che a volte non sono stato, non sono, esattamente un papà modello. Cerco di esserci sempre, e se non ce la faccio non é sempre e solo colpa mia. Quando ti rifai una vita devi sempre cercare di trovare un equilibrio fra tutte le parti in causa anche se ti rendi conto che il punto di incontro é difficilissimo da trovare. E sbagliando, lasci che tutto succeda, senza alzare la voce o alzare la mano. E mentre tua figlia cresce da lontano e ti rendi conto di quanto tempo sia passato, vivi le difficoltà degli altri fratelli. E ogni tanto mi accorgo, io, che sono diversi fra loro i due maschietti. Forte, vispo e robusto il piccolo, debole e delicato il grande. E quando il grande si ammala perché i suoi polmoni lo mettono in croce da sempre, il piccolo soffre come mai. E io li guardo, cosí ugualmente diversi. Antitetici uno all'altro ma miei. E mi mancano un mondo quando non sono con me. Abbiamo una piccola, nuova battaglia da affrontare. Vedere tuo figlio collegato a monitor e respiratori é piú di una stilettata nel petto e nella schiena, ma nell'equilibrio che mi rendo conto non esistere, cerco di andare avanti.

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