Happy New Year...

E nuovi propositi a go go.
E questa è la cosa più triste; come se tutto quanto fatto al 31/12 si potesse azzerare.
Che inizio d'anno è stato?
Al quarto giorno del nuovo anno sono quasi arrivato al punto di rimpiangere il 2018.
Da dove comincio?
Montagna, neve, settimane bianche, emergenza sicurezza.
Non quella cara a Salvini, ma quella che dovrebbe essere garantita ad ogni singolo utente delle nostre nevi.
Dopo l'inaugurazione della stagione invernale e l'aumento massivo di turisti sugli altipiani sono aumentati gli incidenti fra sciatori, alpinisti e vacanzieri giornalieri vari.
Ma sono aumentati in maniera vertiginosa e grave, a mio modesto avviso, gravissima.
In pochi giorni a ridosso delle festività sono decedute due minorenni, piccole davvero, vittime forse di un impianto non sicuro e forse di una leggerezza genitoriale.
Non di la colpa a nessuno, non si dà mai a prescindere senza prima appurare la verità, ma forse questi incidenti estremi uniti alla enorme casistica di ossa rotte, ricoveri in terapia intensiva, ricerche di alpinisti dispersi dovrebbe fare riflettere su come sia indispensabile in un ambiente comunque ostile e pericoloso come quello montano, tenere la soglia dell'attenzione sempre alta, sempre "sul chi va là", per evitare lutti e dolori.
È iniziato il tam tam degli avvisi di garanzia, del "è colpa di..."; non serve ed è gratuito. Ora serve attenzione: a chi cura le piste, a chi le disegna e ne cura la sicurezza, a chi le frequenta e non importa se da sempre o per la prima volta.
Ecco, penso alla montagna e penso a due parole: attenzione e sicurezza.
E poi questo inizio d'anno schiacciato fra le feste cosa ci ha portato?
Ritorni.
Non sempre graditi, non sempre positivo, comunque sempre con il codazzo di polemiche.
Il primo è leggero sicuramente, ai più non dirà nulla o giù di lì.
Si tratta di Televisione, di quella inutile tassa chiamata Rai. È tornato in sella ad un cavallo bianco Freccero sulla tolda di comando di Rai Due dopo un ambiguo esilio sulle reti Rai satellitari e ospitate qua e là per pontificare sulla tivù del nuovo millennio in nome e per conto della sua enorme, e riconosciuta sia chiaro, esperienza.
Ebbene il buon Freccero è entrato dapprima in maniera soft annunciando il ritorno sugli schermi di questa disgraziata Mamma Rai di Daniele Luttazzi (ancora epurato dopo l'editto bulgaro del prode Silvio da Arcore), poi con un colpo di teatro tipico di chi la tivù l'ha costruita, ha epurato qua e là nel palinsesto della stessa Rai Due.
Chi?
Luca e Paolo e la striscia post tiggì, Detto e Fatto che vedrà il super social Ciacci privo della sua amatissima vetrina, e un volto storico e consolidato, in Rai e agli utenti, come Magalli.
Le motivazioni?
Varie ed eventuali ed imbarazzanti a mio avviso, e anche di Striscia la Notizia.
Per il suo di Genova la censura punta il dito sulla parodia del ministro Tonelli; va bene il dissenso ma non era così grave da suscitare le ire di via Mazzini. E poi il ministro Toninelli non ha fatto molto per smentire tale satira...
Per gli altri programmi pare, come fumo negli occhi direi, che i budget siano più da rete ammiraglia che da seconda rete.
Se il problema per la tivù pubblica, ma fino a quanto è davvero pubblica la Rai?, è il budget, perché a noi italiani ci è stato imposto associato all'Enel, l'obolo mensile? Onestamente non lo capisco, né condivido che i palinsesti pubblici (quindi in parte pure di chi scrive e di chi legge) vengano gestiti, diciamolo molto "ad personam".
Mamma Rai e se fossi arrivata, tu e tutti i parrucconi che hai in senno alle stanze dei bottoni, alla fatidica "quota cento" e ti godessi la pensione?
Insomma, a guardare bene un inizio d'anno ricco.
Qualche spunto per la polemica lo ha regalato anche la politica, come spesso avviene da quando il governo lo governa questa triade così mal composta.
Il primo spunto può un po'inquietare perché riporta a certi governi del passato, accentratori e sbagliati.
L'INPS, il terrificante ente cui tutti aspiriamo pur di godere della meritata pensione, tornerà nuovamente sotto l'egida ed il controllo diretto del Governo, deciso più che mai a riportare sulla via del risanamento l'ente caduto su se stesso e sui suoi dissesti.
Mossa da regime? No, mossa da M5S, di Grillina e Casaleggista scuola.
Vedremo come potrà finire questo Governo, per ora è una grande incognita, come il tanto decantato "contratto con gli Italiani".
Italiani cui, tutto sommato il premier Conte pare incutere fiducia e speranza. Non fosse altro che dopo decenni e mille bandiere abbiamo un premier che in senno al G7 si fa rispettare. L'unica incognita di questo Presidente del Consiglio è la "compagnia" di cui si circonda, e che l'ha voluto.
Diciamolo chiaro e tondo, al netto delle sparare social e ad effetto, né Di Maio, né Salvini sono credibili più di un Letta, un Renzi o un Berlusconi.
L'idea che fanno trasparire è di essersi divisi i compiti pure nelle uscite pubbliche, con il buon Matteo buttato si a corpo morto sulla lotta ai clandestini, la sicurezza. Io credo però che bloccare in mare su di una nave, tutto sommato non attrezzata a questo tipo di emergenza, delle persone e partire per le crociate contributo sindaci e le regionali che non appoggiano l'idea, sia sintomo di poca tranquillità, poca classe politica, quella che la vecchia classe dirigente bistrattata, incolpata di intascare solo mazzette e di aver portato al tracollo l'Italia, aveva da vendere.
Se guardo Salvini che si fa un selfie con pane e Nutella e pontifica contro il ribelle sindaco di Palermo, Orlando, bè, rimpiango certi silenzi andreottiani carichi di mille soluzioni.
E se guardando Salvini ho questi rimpianti, guardando Di Maio la sensazione peggiora.
Peggiora da quando è rientrato il figliol prodigo Di Battista, pronto a riallacciare il filo del discorso dopo l'escursione in pullman in America Latina,  con il compagno di giochi Luigi.
E subito sono iniziati i lanci ad uso agenzie di stampa, sulla neve, in tenuta sportiva, quasi una violenza di abbigliamento per il piccolo Di Maio, contro i dissidenti del Movimento ( e già quattro ne han fatto le spese, diciamolo ), ricordando a noi italiani che si son ricongiunti per tagliare i vitalizi, per scollare dalla poltrona questo e quel politico.
Bene, ma una domanda sorge spontanea; i veri problemi sono davvero quelli legati ai vitalizi? Quelli legati al mondo politico?
Sono davvero queste le urgenze del Movimento guardando le piazze, le strade, del Belpaese?
Tutto del Movimento sa di fumo negli occhi, tutto. Non importa di cosa si parli ma sembra tutto ignorato a favore delle sparate social-mediatiche.
È questo che il nuovo anno ci porterà: sparate mediatiche, fumo negli occhi e poco altro.
E l'Italia continuerà ad essere mal governata ed in balia della Ue.

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