Nuovamente Natale.
Per fortuna, più sinceramente purtroppo.
Un Natale arrivato "all'improvviso" il 15 Ottobre, data in cui sono iniziati ad arrivare sugli scaffali degli ipermercati e dei negozi "d'impulso", panettoni, pandori e palline. Tante palline, colorate, rosse, gialle, voi teschi messicani che non so cosa centrino con la nostra tradizione.
È iniziato addirittura sovrapponendosi alle esposizioni e ai decori di Halloween, quasi che Natività e festa dei Morti ormai fossero una cosa sola.
Quasi inaccettabile direi. Non ho molte altre parole da aggiungere.
Il paradosso, come se fino a questa riga non ne avessi elencati pochi, è l'addobbo della città.
Vivo in una città, Udine, che negli ultimi anni mai, dico e ripeto mai, ha trovato i fondi per le luminarie con facilità.
Quest'anno al netto delle solite sponsorizzazioni, le luminarie sono esplose per le vie del centro il 17 di Ottobre quando la colonnina della temperatura segnava soltanto"+22°"!!!
Dai, così è troppo.
Per chi si trova a lavorare nel commercio diventa un lungo stillicidio che si concluderà il 24/12 dopo un bimestre all'insegna della follia umana, della maleducazione, del lavoro che ha picchi clamorosi di bancali, palline, elfi e poca pazienza.
Ci si trova a fare i conti con allestimenti repentini e continui per fare convivere Halloween e Natale, Autumn Card e Natale, Black Friday, San Niccolò, Santa Lucia ed infine Natale con Natale, quando puoi toglierti mutande e calzini ed esporli che subito passerebbero in cassa.
È un periodo che passa, certo, ti dà da lavorare ma si arriva alla fine sulle ginocchia.
Si arriva con la soglia della tolleranza sotto le suole. Perché la Gente comincia ad avere smania di fare i regali appena vede esposto un insulso articolo natalizio. Ricordando sempre che il primo panettone lo si compra assieme ai crisantemi.
Commenti
Posta un commento