È difficile questa estate 2019.
Difficile non provare fastidio nell'assistere allo sfacelo della politica nostrana. Interna ed esterna.
Se non ci fosse ogni tanto una news, un lancio di agenzia sui milioni del SuperEnalotto o una notizia su come difendersi dal caldo, a darci una tregua noi piccoli italiani vivremmo in balia delle lune del nostro illustre Consiglio dei Ministri.
Che di illustre ormai non ha nulla; le beghe su cui si stanno avvitando i nostri rispettabili onorevoli sono a 360°.
Il cut off di questo governo messo in piedi senza un capo e senza una coda, è per il 20 di Agosto.
Manca poco, davvero poco.
E non si capisce se sia un bene o un male.
Di certo dopo un governo bicolore come quello attualmente in carica che si è perso fra No Tav, disastri gestiti come fossero sondaggi sulle piattaforme social, emergenze migranti che hanno scatenato l'onda lunga del sovranismo, dei benefattori illustri e dei benefattori di opposizione.
Sta cadendo sulla spinta clamorosa del vice premier che è anche ministro dell'interno. Sta cadendo perché una base solida in realtà questo governo non l'ha mai avuta, basta leggere la lista dei ministri incaricati. Alcuni davvero impresentabili, altri incaricati in dicasteri sbagliati.
E nel bel mezzo delle ferie italiane, riunioni politiche svolte con apparenza fretta e precarietà per decidere che forse le poltrone non si taglieranno, o forse sì, perché il governo bicolore è il classico esempio di come la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra.
E si punta la barra a dritta verso ottobre, verso un autunno elettorale che in sordina fa quasi dimenticare agli elettori che l'IVA potrebbe volare al 26%: un'enormità.
E mentre nell'emiciclo si parla, spesso purtroppo a vanvera, il premier esterna forse troppo sui social (Conte era spendibile come Premier con ben altro supporto), i due litiganti vice premier Salvini e Di Maio urlano, fanno volare gli stracci e minacciano relazioni improponibili (Renzi e i 5Stelle è simile ad un mutante coi giofni contati) senza mollare dicasteri e poltrone, perché un conto è annunciarlo al popolino un altro rinunciare al potere e al vitalizio.
Un conto è sentenziare che "siamo contro la TAV" dagli scranni di Montecitorio, un altro è urlarlo solo dalla piattaforma Rousseau.
Un conto è "mostrare i muscoli" e tenere alla fonda battelli che chiedono di attraccare e sbarcare il loro carico umano.
L'importante è urlare che noi siamo l'Italia, che i piedi in testa non se li fa mettere da nessuno e lanciare strali contro chi la pensa diversamente (e i filantropi alla Richard Gere iniziano a godere della notorietà estiva).
Urlare sempre che l'Italia è sovrana, è degli italiani, anche da una console sulla spiaggia.
Ecco, in questo bailamme improponibile e oramai intollerabile, ci stiamo muovendo noi popolino sempre più bue.
Cosa accadrà il 20 agosto?
C'è curiosità indubbiamente.
Anche si per vedere cosa accadrà a sinistra, piccola e disunita anche dopo la tanto sbandierata Costituente delle Idee, che per inciso non ci sono.
Ma questo né a sinistra, né a destra.
Difficile non provare fastidio nell'assistere allo sfacelo della politica nostrana. Interna ed esterna.
Se non ci fosse ogni tanto una news, un lancio di agenzia sui milioni del SuperEnalotto o una notizia su come difendersi dal caldo, a darci una tregua noi piccoli italiani vivremmo in balia delle lune del nostro illustre Consiglio dei Ministri.
Che di illustre ormai non ha nulla; le beghe su cui si stanno avvitando i nostri rispettabili onorevoli sono a 360°.
Il cut off di questo governo messo in piedi senza un capo e senza una coda, è per il 20 di Agosto.
Manca poco, davvero poco.
E non si capisce se sia un bene o un male.
Di certo dopo un governo bicolore come quello attualmente in carica che si è perso fra No Tav, disastri gestiti come fossero sondaggi sulle piattaforme social, emergenze migranti che hanno scatenato l'onda lunga del sovranismo, dei benefattori illustri e dei benefattori di opposizione.
Sta cadendo sulla spinta clamorosa del vice premier che è anche ministro dell'interno. Sta cadendo perché una base solida in realtà questo governo non l'ha mai avuta, basta leggere la lista dei ministri incaricati. Alcuni davvero impresentabili, altri incaricati in dicasteri sbagliati.
E nel bel mezzo delle ferie italiane, riunioni politiche svolte con apparenza fretta e precarietà per decidere che forse le poltrone non si taglieranno, o forse sì, perché il governo bicolore è il classico esempio di come la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra.
E si punta la barra a dritta verso ottobre, verso un autunno elettorale che in sordina fa quasi dimenticare agli elettori che l'IVA potrebbe volare al 26%: un'enormità.
E mentre nell'emiciclo si parla, spesso purtroppo a vanvera, il premier esterna forse troppo sui social (Conte era spendibile come Premier con ben altro supporto), i due litiganti vice premier Salvini e Di Maio urlano, fanno volare gli stracci e minacciano relazioni improponibili (Renzi e i 5Stelle è simile ad un mutante coi giofni contati) senza mollare dicasteri e poltrone, perché un conto è annunciarlo al popolino un altro rinunciare al potere e al vitalizio.
Un conto è sentenziare che "siamo contro la TAV" dagli scranni di Montecitorio, un altro è urlarlo solo dalla piattaforma Rousseau.
Un conto è "mostrare i muscoli" e tenere alla fonda battelli che chiedono di attraccare e sbarcare il loro carico umano.
L'importante è urlare che noi siamo l'Italia, che i piedi in testa non se li fa mettere da nessuno e lanciare strali contro chi la pensa diversamente (e i filantropi alla Richard Gere iniziano a godere della notorietà estiva).
Urlare sempre che l'Italia è sovrana, è degli italiani, anche da una console sulla spiaggia.
Ecco, in questo bailamme improponibile e oramai intollerabile, ci stiamo muovendo noi popolino sempre più bue.
Cosa accadrà il 20 agosto?
C'è curiosità indubbiamente.
Anche si per vedere cosa accadrà a sinistra, piccola e disunita anche dopo la tanto sbandierata Costituente delle Idee, che per inciso non ci sono.
Ma questo né a sinistra, né a destra.
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