La sua eleganza

Les Folies Bergères vive dal 1869 sulla rive droite di Parigi, appena più a nord del centro della città.
Vive con l'eleganza e la leggerezza dell'arte i suoi giorni, recitando da protagonista nei giorni della Belle Epoque, del trentennio che portava l'Europa nei primi anni del XX secolo e successivamente al primo conflitto mondiale.
Les Folies Bergères rappresenta il punto di arrivo e di partenza di tutto quello che rappresenta il teatro, l'operetta, il vaudeville.
Punto focale anche ai giorni nostri, non solo per chi fa della recitazione il proprio lavoro ma anche per chi negli anni quei teatranti li ha vestiti, addobbati per il bel pubblico pagante.

L'appuntamento è per l'ora di cena, orari strano per i nostri ritmi così particolari che fanno sembrare una cena normale qualcosa di straordinario.
È un sabato di una sera d'estate quelle sere che esci, cammini fra la gente, ti abbracci ma questa strana estate noi la viviamo a modo nostro e la viviamo meglio che possiamo, riempiendo di noi gli spazi vuoti, quelli in cui non ci possiamo vedere.
Li riempiamo di noi, di foto, videochiamate e musica.
Quella nostra, quella che ti prende per mano, le nostre canzoni, quelle che a distanza chiamiamo "1+1".
È un'estate che ha il colore azzurro pallido di una mascherina chirurgica che protegge dal virus, il virus che ci ha tenuti lontani quando non sapevamo ancora cosa fossimo e che adesso ci tiene assieme lontani dagli altri.

Christian ha mille idee in testa e occhi svelti, curiosi che guardano oltre l'orlo dei costumi per l'operetta. Quando il sipario si alza corre oltre le quinte del teatro e disegna, schizza, crea. 
Ha il suo futuro chiaro in mente nei suoi vent'anni e mette quanti più dettagli su carta e colora quelle bozze, scegliendo un colore come firma.
Les Folies Bergères sono solo l'inizio, la base da cui fare partire il sogno. E Christian a sipario calato chiude i suoi carta modelli in tante buste e le manda alle grandi case di moda francesi.

Adesso che abbiamo capito che la nostra estate avrà il sole delle sue finestre tutto per noi cerchiamo di conoscerci come non abbiamo ancora fatto.
Lei è l'eleganza di una canottiera semplice che le cade bene addosso quando mi corre incontro e mi apre la porta.
È l'eleganza del trucco portato con classe anche a casa.
E prima delle grandi finestre del salone vedo lei che sorride con la bocca e di più ancora con gli occhi.
Il profumo sul suo collo sa di agrumi, mare, buono, di lei. Pacific Lime si chiama, elegante, fresco, estivo, suo; sembra fatto apposta per la sua pelle. Lo respiro goloso di lei.
Della sua eleganza.

Christian lascia il teatro, le quinte e i camerini ed entra con la sua cartella di disegni e schizzi nelle grandi maison de l'haute couture francese: Chanel, Yves Saint-Laurent sono entusiasti e rapiti dalle linee eleganti dei modelli di Christian.

Lei è l'eleganza delle sue spalle nude, che sono lisce, morbide, atletiche. Le copro con le mani per stringerla, per non lasciarla andare via, anche questa sera che finalmente diventa la nostra sera, la cena che ci parla di noi.
Osservo in questa estate nostra e anomala la sua casa, elegante, bianca e grigia, sua.
È l'eleganza dei pantaloni con i tasconi e le scarpe ginniche rosa, cui affianco le mie ogni volta che entro a casa. 
Le nostre "1+1" compongono la mia playlist e riempiono la stanza.
La tavola è apparecchiata per noi; sobria, elegante, per due, con le candele bianche, come i piatti, i bicchieri.

Christian ha una mente in movimento, l'haute couture sartoriale non gli basta; sono gli anni novanta quando affascinato da delle immagini  storiche dello Scià di Persia e di Marlene Dietrich disegna piccoli capolavori che di lì a poco avrebbero fatto il giro del mondo, rimbalzando sulle passerelle più importanti, con l'eleganza che lo distinguerà nel prosieguo della carriera.
E Christian sceglie un colore, il colore, che sarà colore indelebile.

Trovo la porta socchiusa, pochi centimetri appena; entro e l'aspetto. Osservo il salone con la sera oltre le finestre, le luci calde agli angoli della grande stanza. Sento la sua voce e i suoi passi che si avvicinano e lei questa sera è la bellezza e l'eleganza assieme.
Lei sorride con gli occhi grandi e scuri, io sorrido quasi imbarazzato nel mio look maschile da turista.
Lei ha un vestito nero, un tubino che le abbraccia vita e fianchi e che mi lascia senza parole. Le guardo gli occhi, truccati, grandi, sorridenti e i capelli profumati, mossi.
È bellezza ed eleganza e ai piedi il tacco la alza, la slancia, mi lascia senza fiato.
Alla fine mi ha sorpreso, come promesso qualche giorno prima; mi abbraccia e il profumo di lei, semplicemente di lei, mi avvolge, mi stringe, lo respiro.
Cammina e le vedo, mi ricredo.
Indossa le scarpe col tacco, eleganti, nere, belle, sensuali e all'improvviso mi convinco guardandole i piedi che mi sono sempre sbagliato, che i tacchi quando li sai portare fanno esplodere l'eleganza e la sensualità.
Cammina e la osservo e non posso non notare quanto sia sensuale e bella con ai piedi quelle scarpe con i tacchi.

Christian conquista il mercato con il suo nome, con un marchio tutto suo, un'eleganza tutta sua, un colore solo suo, del quale difenderà la proprietà anche nelle aule di un tribunale.
Rosso.
Christian ha conquistato il mondo della moda, il mondo femminile e il mondo.
Christian Louboutin firma le sue scarpe con le suole rosse, uniche, distintive.

Lei ha contraddistinto la mia serata con la sua eleganza, con la sua bellezza e la sua sensualità indossando scarpe con il tacco.
Facendomi ricredere.

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