Alla fine nei suoi piani, e di quelli di chi ancora lo sostiene, succede in po' come ad Iron Man nell'ultimo capitolo della saga degli Avengers. Schiocca le dita per immolarsi e salvare il mondo, per tutelare lo scudiero Bonafede da una sicura bocciatura al Senato.
La decisione alla fine è venuta da sola, valutando finalmente la realta` delle cose; in serata anche il presunto alleato azzurro, Forza Italia, ha preso le distanze direttamente attraverso le parole del presidente Berlusconi, evidentemente pronto a "correre da solo" forte del consenso del suo partito.
Conte lascia quindi, salendo al Colle dove molto probabilmente verrà rassicurato sul nuovo incarico dal presidente Mattarella e il Conte Ter paventato dall`inizio della scorsa settimana diverrà realtà.
Quello che più colpisce in questo carrozzone che è diventata la politica nostrana è il fatto che fondamentale per gli equilibri futuri è diventata la figura di Renzi, una situazione anche guardandola da sinistra improbabile, improponibile. Ci ritroviamo appesi ai capricci di un partito che a fatica arriverebbe al 3% del consenso elettorale.
Quindi una pagina, nuovamente, si chiude sul governo italico che nell`ultimo refolo di vita, prima quindi dello schiocco di dita di Iron Man Conte, ha "liberato" il governo sportivo dai vincoli che avrebbero estromesso la comitiva azzurra dalle Olimpiadi di Tokyo 2021 (ammesso che la pandemia conceda lo svolgimento regolare per l'estate).
Martedì 26 quindi molto triste per il mondo politico (ride davvero solo il Coni, ingiustamente vincolato al mondo politico dovendo essere lo sport superpartes) che aspirava a costruire una nuova maggioranza rammendando ancora il calzino bucato.
Resta la rabbia più che il rammarico di aver sprecato tempo e denari pubblici (non credo che i treni, gli aerei presi dai nostri senatori a vita per raggiungere in fretta e furia Roma per il voto vitale siano stati a carico loro...) in una due giorni politica inutile, testa di ponte per dimissioni forse già preventivate, pronte all'uso.
Una due giorni in cui, lo ripeto ancora una volta, al caos, alla frenesia delle Camere ha risposto il silenzio del Colle.
Il presidente Mattarella in cuor suo avrà già chiare in mente le mosse giuste ed immediatamente prossime della politica nazionale per tirarci fuori dal pantano ma per noi che non siamo a Roma, che non frequentiamo Camere e ripostigli, avrebbe fatto comodo sentire forte e chiara in questa occasione la sua voce.
Una dichiarazione forte per chiarire la posizione del Colle, il senso di questa bagarre; nulla vi è pervenuto come se dopo il discorso di fine anno avesse voluto ribadire che da qui ad agosto 2021 si preparerà al semestre bianco (ultimo semestre di presidenza) ascoltando in silenzio.
Non esattamente quello che noi italiani in questo momento vorremmo.
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