E Mattarella decise, infine...
Decise di stare ancora un po' a guardare ed incaricare. Incaricare Fico, presidente della Camera di esplorare, moderno Indiana Jones.
Esplorare il nuovo mondo che si è venuto a creare dopo la spallata con cui il senatore Renzi ha fatto cadere il governo bis dell'avvocato Conte.
I giorni seguenti "il crollo" sono stati forse i più vivi, vitali della legislatura ahinoi in un crescendo unico di politica polemica e maleducata con il sinistro silenzio del Colle sullo sfondo.
E son passate fiducie alle Camere, mercato dei voti, investiture più o meno ufficiali di questo o quel senatore senza che nulla accadesse, fiducie e dimissioni ancora, e consultazioni infine.
Infine anche una dichiarazione a voce del presidente Mattarella, poco più lunga di un tweet su carta. Poche parole forse a ribadire che lui osserva e che negli ultimi mesi del suo mandato presidenziale vorrebbe evitare ulteriori problemi.
Il buon Fico Jones ha iniziato il suo mandato esplorativo come il più illustre Indiana Jones in quella tana di serpenti che è la maggioranza del fu governo, sondando terreni all'apparenza solidi ma che possono rivelare tranelli e sabbie mobili come la migliore delle sette Thugs.
È proprio in senno a questa maggioranza che sta la soluzione; all'interno di essa è esploso il dissenso, il malcontento (sentimenti politicamente tipici in realtà, e in condizioni di governo normali, di chi sta all'opposizione) come in una antica faida fratricida fra chi c'era un tempo e ha dovuto pagare il fallimento con l'abdicazione.
Il discorso vale sia se si guarda alla parte gialla della maggioranza, giallorossa, che alla parte rossa; la voglia di essere la guida dei rispettivi colori ha portato lotte intestine combattute sulle tastiere più che faccia a faccia, spostando sulle piattaforme di Facebook lo scontro.
Curioso che mentre la destra, opposizione ovviamente, osserva ed ogni tanto disegna un piano per uscire dalla crisi ma di fatto non si muove dalla vetta in cui si è arroccata, a sinistra non ci si riconosca in una sinistra che ha più sinistre di un gruppo di mancini, e che la parte un tempo moderata esploda in faide dal sapore famigliare.
Quasi che il nostro Fico Jones sia stato paracadutato davvero come l'illustre Indiana sui monti indiani e si debba confrontare con tribù dal linguaggio difficilmente interpretabile.
Un aiuto al Fico esploratore in questa tre giorni di avventure lo hanno dato gli "ex responsabili" che frastagliati in decine di acronimi e nomi per nulla accattivanti hanno ribadito che un Conte ter tutto sommato sta bene, un po' come il giovane Maraja devoto a Kali che prima rincuora Indiana Jones poi lo avvelena.
La speranza ovviamente è che il Jones di Palazzo Chigi faccia come il più famoso esploratore e salvi i compagni di viaggio che nel nostro caso hanno il nome e il volto dell'avvocato Conte.
L'idea è che da queste consultazioni il nome che uscirà dalla maggioranza sarà il suo per portare a termine la legislatura e soprattutto per cercare di ottenere il meglio per il Paese dai fondi del Recovery Plan e uscire dall'emergenza, a tutto tondo ormai, sanitaria, economica e politica.
Il tranello più grande per Fico Jones lo può riservare un senatore amante del Rinascimento, italiano o arabo per lui non fa differenza si è capito, o i suoi compagni di colore, giallo, intenti a capire chi ascoltare e successivamente a convincere i colleghi dell'emiciclo a dire si al Mes, lo salva stati rigettato dal popolo a cinque stelle.
Non un'impresa facile per il nostro esploratore, forse sminuito dal popolino, ma forse l'uomo giusto per muoversi sui due colori essendo in fondo il più rosso dei gialli dovrebbe riuscire a capire entrambe le posizioni.
Solo i tranelli possono fermare il presidente Fico in quella che pare una missione, al netto delle manovre dell'opposizione, pare destinata a portare al Conte ter.
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