E con il giorno della Candelora possiamo dire che da quest'aria pesante da crisi di governo "forse semo fora", forse ne stiamo uscendo.
Proprio al tramonto del 2 febbraio dal Colle sono giunte le parole del presidente Mattarella e hanno avuto se non altro la capacità di farci analizzare gli ultimi eventi politici sotto un'altra ottica.
Come fece la Madonna al Tempio presentando Gesù, la ricorrenza del 2 febbraio ricorda questo, il presidente all'ultimo respiro di giornata ha presentato Mario Draghi.
Al termine di una giornata che è stata caotica, ironicamente triste e resterà nella storia come la chiusura di una crisi inspiegabile, utile solo a mettere in risalto la fame di poltrone anche di questa classe politica che le poltrone le ha, a parole, sempre combattute, il Colle ha tirato giù il sipario sui commedianti e ha preso l'unica decisione sensata, utile all'Italia.
A fine mandato, prossimo al semestre bianco in cui sciogliere le Camere non è contemplato, e con tempi troppo lunghi per risolvere la crisi passando per il voto popolare, il presidente ha preso la decisione più giusta affidando l'incarico di ripartire alla persona più giusta, che in senno alla UE ha più credito, che in Italia ha il giusto peso, la giusta conoscenza e soprattutto ha, lo ha sempre dimostrato, il giusto coraggio.
Il presidente Mattarella così facendo ha per certi aspetti che il silenzio dei giorni precedenti non era un silenzio vuoto ma pieno di convinzioni e idee.
In cuore suo sapeva il Presidente che un simile mercimonio di poltrone e voti non avrebbe portato a nulla e sapeva già dove volgere lo sguardo.
Curiosa la scelta del giorno, della Candelora appunto, non la persona scelta.
Ora c'è il giusto tempo dell'attesa, delle scelte di Draghi e la speranza infine di ripartire per uscirne una volta per tutte.
Commenti
Posta un commento