Viene da pensare che il 2020 non ci voglia proprio lasciare. E soprattutto viene da dire che noi facciamo di tutto per non lasciarlo andare.
Facciamo di tutto per rinchiuderci "sui balconi", avamposti probabilmente ritenuti sicuri, per evitare il contagio.
Questo strano prolungamento di 2020 ha fatto capire senza troppi rischi di incomprensioni che la pandemia è presente fra noi, in tutti i settori a quanto fin qui accertato.
Colpisce senza guardare lo status sociale, il lavoro, l'età.
Il dato palese che preoccupa è la presenza di focolai sempre più spesso nelle scuole, fra i bambini più piccoli, ad inizio pandemia ritenuti immuni dal contagio.
A cascata dei focolai nelle scuole c'è l'effettivo stillicidio di quarantene di genitori, personale docente e non, finanche colleghi dei genitori.
Un circolo vizioso verso il quale, come stato finora siamo stati in grado di reagire ed arginarlo in minima parte.
Inadeguatezza, politica e di mezzi.
Difficoltà di vigilare e attuare una corretta prevenzione.
Spese pubbliche gestite male.
Senso di irresponsabilità largamente diffuso fra gli italiani, geneticamente mal portati a digerire restrizioni imposte dall'alto.
Oggettiva difficoltà a reperire strutture, strutture!, sul territorio quando viviamo quotidianamente circondati da palazzi, case, caserme, vuote, dismesse dall'oggi al domani e marchiate incomprensibilmente come "intoccabili", eppure servirebbero.
Ora più che mai.
Si preferisce cedere al dissenso, al negazionismo, inconsciamente pronti ad appendere drappi sulle balconate, a caricare gli smartphone per video di "speranza", l'aspettativa non il ministro.
Questo 2020 bis che ha mutato pure il virus in tante pericolose varianti ha tolto il velo su questa UE, per nulla rappresentativa del senso di unione ed unità, di uno stato unico.
Le crepe a livello politico periodicamente sigillate con gocce di silicone da questa o quella Commissione (il colore di appartenenza in questo senso è davvero insignificante), la pandemia le ha fatte "esplodere" portando in superficie l'inadeguatezza di chi siede a Bruxelles, dell'Europarlamento. La tragicomica vicenda dei vaccini ne è forse lo specchio più evidente.
L'incapacità di questo "Nuovo Mondo" (a questo punto davvero visionario) di imporre il rispetto di contratti ed impegni presi dalle case farmaceutiche per la consegna del vaccino anti Covid-19 non fa altro che palesare come tutti gli stati membri in fondo "coltivino il proprio orticello" guardando magari di tanto in tanto, disgustati il campo del vicino.
Poche sono le nazioni che hanno saputo reagire subito e bene allo svilupparsi della pandemia nelle sue varianti (inglese, brasiliana e sudafricana), fra questi la Grecia, reietto paese del Mediterraneo fino a pochi anni fa, uno dei pochi ora ad essere pronto a riaprire le frontiere dopo una attenta campagna vaccinale, attuata peraltro mentre da noi in Italia il Commissario Straordinario per l'emergenza Covid, Arcuri sceglieva come decorare i drive-in per i tamponi (le famose, sciagurate, primule rosa) e aggiornava i concittadini con le puntuali conferenze stampa.
Ecco, forse qui è spiegato il senso di inadeguatezza di cui siamo pieni noi italiani, e anche altri paesi vicini ad onor del vero.
Un primo passo per iniziare bene il 2021, affrancato dagli spettri dell'anno appena trascorso è la rimozione dello stesso Arcuri e la contestuale nomina a Commissario del Generale di Corpo d'Armata Figliuolo.
Un soldato, una persona abituata ad altre trincee, abituata a gestire con poche parole, pochi proclami, emergenze e criticità, siano esse in Kossovo o in Afghanistan.
Un soldato perché questa è una guerra, una guerra contro un nemico subdolo e invisibile e a questo punto serve agire senza tanti giri di parole.
Draghi ha fin qui dimostrato, dopo il compromesso-intesa coi partiti per comporre la sua squadra di governo di preferire i fatti alle parole e forse ora con questo cambio ha dimostrato quanto stia lavorando per cercare di uscire da questo tunnel pandemico senza "spendere ulteriormente forze e denaro".
Il 2020 che pare non finire mai ci vede indisciplinati e impreparati nonostante la lezione dello scorso anno, dei giorni del lockdown totale e delle bare sui camion militari.
La speranza, sempre l'aspettativa non il ministro, è che questo cambio al vertice abbia un riflesso positivo sull'Italia e sugli italiani, che mettano da parte una movida in più, che la rimandino a giorni futuri, speriamo prossimi, e che rispettino di più orari, protocolli, gli altri semplicemente.
Altrimenti rimaniamo sempre chiuso dentro un 2020 senza fine.
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