C'è il sole già di prima mattina, un po'disturba tutta questa luce. Il calendario appeso alla parete della cucina mi ricorda che almeno fino a sabato è inverno, il mio fisico è quindi ancora tarato su quella stagione; è il mondo fuori dalla finestra a ricordarmi che domenica inizia la primavera.
Sole, i fiori su alberi e piante, il silenzio assurdo, i balconi.
Si, da come mi ricordavo l'ultima primavera mi sembra ci siano, pure quest'anno.
Mentre la caffettiera inizia a borbottare e il piccione che da tanto ormai passa le notti sulla mia finestra mi guarda, saluta e se ne va, lancio dallo schermo fastidioso del tablet la rassegna stampa. Informarsi per essere informati, pronti: a cosa?
Alla resistenza, alla resilienza, chiamatela come volete ma il dato di fatto è che ormai a qualcosa bisogna essere pronti, ogni giorno.
In cuore mio di pensieri extra Covid ne ho fin troppi, forse perché la vita mi sta chiedendo di chiudere qualche conto da troppo tempo in sospeso, forse perché per la prima volta in vita mia ho davvero paura di non farcela.
Paure nuove, distratte dal rumore del caffè "salito" al punto giusto e pronto.
Lo verso pensando che c'è vuoto, silenzio, troppo, e non mi aiuta. Col silenzio attorno passo le ore nel letto mezzo sveglio a litigare con lenzuola, materasso, cuscino, pensieri finché non mi alzo e aspetto l'alba, osservo il silenzio di finestre e balconi.
Mentre bevo il caffè rileggo gli appunti scritti a mano dopo aver parlato col mio avvocato.
La pagina da chiudere è pesante, mi spaventa, non sopporto di stare così.
A mia insaputa sono diventato un nuovo povero in un mondo vecchio, un nuovo ingenuo in mezzo a vecchie ruggini e la vita un po' leggera che ho vissuto mi presenta questo strano conto, fatto di pensieri cupi, cattivi, ironicamente in sintonia con i pensieri generalizzati che ho osservando come va il mondo.
Se un anno fa, tre stagioni fa, mi sentivo a disagio, in difficoltà, questa volta mi sento chiuso dentro una scatola di cartone in attesa; usando una metafora in voga purtroppo in questi giorni (sia pur per altri motivi) non sono sul balcone, mi ci sento appeso oltre il parapetto, con la voglia di lasciarmi andare giù.
Il caffè è forte, più forte del solito, sarà l'aria leggermente più umida.
L'alba e il piccione sono volati via, la giornata può iniziare con tutto il carico di cattivi pensieri.
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