Bonus malus

Riflessioni personali dopo l'ennesimo bonus.
Abbiamo un bonus, uno buono per ogni idea. Un bonus che ti fa star bene, per quando pensi a te, per quando pensi alla casa, perfino per quando fai shopping o tu sposti in spensierata mobilità.
Ecco il manifesto degli ultimi esecutivi che ci hanno governato.
Tante possibilità, offerte come al mercato rionale, tutte li, da prendere.
Quando più o meno tutti, da Tarvisio a Lampedusa, si viveva in attesa di una soluzione che ci facesse uscire dallo stallo pandemico dall'Esecutivo usciva una "geniale trovata", l'idea salvavita.
E non importa se cozzava con la situazione di coprifuoco, di divieti assoluto agli spostamenti, l'importante era dare un bonus che curasse dal "malus" del momento. 
Una bici elettrica, che dopo lo stop forzato anche pedalare poteva essere un fattore di rischio per cuore e muscoli, il monopattino elettrico caro a Toninelli così preso dal suo bonus da non ricordare cos'altro accadesse nell'Esecutivo di cui faceva parte.
Bastava usare uno smartphone, un tablet, il fido PC, gli stessi dispositivi, anzi device, usati dai figli per la DAD, e scaricare un modulo, un PDF editabile, rinviarlo, stamparlo, aderire infine.
A cosa?
Al bonus, ovvio.
Per andare in vacanza laddove lo stato me lo consente, anche se non posso spostarmi nel comune vicino, non importa "ho il bonus vacanza per andare a Capocotta (località scelta a caso fra i ricordi di chi scrive e senza altri significati) una settimana", tanto paga lo Stato.
E allora via, mia cara casalinga di Voghera, osservi la sua casa, ragioni.
Ha il mutuo cinquantennale? Bene, la ristrutturi, c'è il bonus. Addirittura al 110%, pensi. Aumenterà il valore dell'abitazione guadagnando due classi energetiche, salvando il pianeta. E non si preoccupi della liquidità, se il marito è in cassa integrazione e l'Inps sta saldando prima di tutto i rimborsi spesa del suo presidente, arriveranno.
Corea alla sua banca, il direttore la farà accomodare sulla sedia più comoda e le offrirà la soluzione. C'è lo sconto in fattura sa, anche per le tende, la cessione del credito alla banca.
Non spaventiamoci per le cifre in questo momento di difficoltà. Signora ci sono i bonus e le banche. Allegria.
Non bastano questi bonus, ne daremo a pioggia, per i libri, perché in libreria non ci hanno mai vietato di andare, e pazienza se alcuni editori siedono al Parlamento, ci sono i bonus per le TV, per la fibra veloce, iperveloce, navighi col pensiero, perché ci rinchiudono in casa ma con tanti comfort.
C'è perfino il Cashback di Stato, cosa volere di più?
Perché pensare che non c'è un vaccino sicuro, che le dosi arrivano centellinate, che abbiamo intere categorie a rischio che non sono considerate fragili, deboli, a rischio quando basta uscire quel tanto per usare bancomat e carta di credito per riavere parte dei soldi spesi? 
Perché lagnarsi che abbiamo una libertà zoppa, castrante quando possiamo sperare nella Lotteria degli scontrini, un bonus dentro lo smartphone, un codice a barre che ti può fare vincere soldi, quelli che non hai, che spero di avere coi bonus.
Per la baby-sitter, per i nonni, per i cani, per l'auto, per i diavoli della Tasmania.
C'è spazio per infilare nel calderone dei bonus gli occhiali, i rubinetti, gli augelli, le maniglie e i pomi d'ottone.
Non basta?
C'è, ultimo in ordine di tempo il bonus zanzariere, che ora arriva la loro stagione, che non si può sentire il ronzio notturno ad altezza orecchie con il coprifuoco estivo alle 22.
E allora bonus sia, per ogni occasione, uno per ogni momento purché se ne discute, purché ci si rivolga alla propria banca, purché non si parli di Covid-19, dell'incompetenza, degli errori, dei passi indietro. Purché si rimanga tutti davanti al proprio schermo a scaricare PDF.
Sorridenti dei bonus in arrivo.

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