Zona bianca e caffè

Zona bianca, il sole infine a far capolino dai selfie più che dalle nuvole.
Con tempistiche insperate ci siamo arrivati, siamo arrivati a riprenderci parte della routine smarrita. Nonostante la pioggia, il freddo, la primavera che si è scordata di noi per un periodo troppo lungo.
Da oggi siamo, noi del Friuli Venezia Giulia, la Sardegna e il Molise, in zona bianca ufficialmente, col beneplacito governativo, di fatto già da quindici giorni.
È bastato riaprire tutto durante i weekend per tornare alla normalità, quella tanto vituperata prima.
Fra selfie sui lungomare, nei centri commerciali, con gli sbuffi dei colleghi ecco che ci riprendiamo tutti i ritmi messi momentaneamente in pausa.
Fra vaccinazioni, decreti speranzosi e di fede, teniamo su la mascherina cercando di andare avanti, di addentrarci nell'estate, di poter dire che siamo in vacanza finalmente.
Da oggi c'è un qualcosa di speciale nella colazione al bar, nei tempi d'attesa prima di alzare la serranda del negozio (questa volta senza aderire obbligatoriamente a scioperi volontari...), nell'osservare il mondo che riprende come se..., come se nulla fosse. 
È anche bello, affascina e regala nuovamente questo sorrisi che mascherati ce li siamo persi.
Fra selfie con il Photoshop e dal mare finisci per rivedere vecchie amicizie, colleghi, conoscenti che la pandemia hanno giocoforza fatto rotolare lontani.
È un segnale, che qualcosa si muove verso il traguardo, verso la fine del tunnel, un cul de sac troppo ingarbugliato.
Zona bianca, caffè e selfie in libera uscita, studenti e impiegati, barbe incolte e sorrisi, che sia la volta buona?



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