Il rispetto

Sono ateo, vivo in uno stato laico, sono un padre divorziato, sono un quasi cinquantenne.
Sembra un manifesto in stile Meloni ma non lo è; è una riflessione personale su una cosa che nel mio piccolo, all'interno delle mura domestiche, parlando coi miei figli, cercando di spiegare loro che tipo di mondo andranno a vivere, ho la certezza che sia normale. 
Normale in tanti suoi aspetti. 
L'iter che da qualche mese procede a strappi del DDLZAN e le ricadute che lo stesso ha nella vita di tutti i giorni (nonostante alcune limitazioni dovute all'emergenza sanitaria), nei lanci di agenzia, nella vita e nella discussione politica, addirittura nella vita religiosa dei miei connazionali.
Ecco, di questo coi miei figli se ne parla da sempre, anche da prima che Zan proponesse il suo DDL. Per quale ragione? Perché alla base di tutti i rapporti umani, interpersonali, ci dovrebbe essere il rispetto per gli altri. Quello che da sempre i genitori info sono nei figli, quello che io ho fatto coi miei figli. Che sono figli di genitori divorziati, che si sentono fratelli e figli normalissimi. Che sono figli di un padre ateo, che ha spiegato loro che nel proprio percorso di crescita ha capito che la sua strada differiva da quella della Chiesa, che con la religione, col credo altrui c'è il rispetto dovuto. Lo stesso che ho nei loro confronti, giovani adulti e adolescenti, quando cerco di ascoltare e consigliare le loro scelte, anche religiose certo. Ma non solo. 
Anche quando mi chiedono il perché di tante cose che appartengono al mio mondo, che inevitabilmente è anche il loro. E io spiego, semplicemente spiego, senza imporre; anche se sono giovani, piccoli, sono in grado di capire le cose che li circondano da subito, a differenza di quello che a volte pensano i genitori.
Spiego che siamo tutti uguali anche se abbiamo comportamenti diversi gli uni dagli altri, che nel mondo che viviamo è difficile pensarla tutti allo stesso modo ma che dobbiamo sforzarci di trovare i punti d'incontro da cui iniziare il dialogo.
Cerco di fare capire loro, come a suo tempo i miei genitori con me, che la diversità che spaventa molti in realtà non esiste, non fa paura, non contagia. È solo il modo che ognuno ha di vivere il proprio essere, il proprio mondo, in tutte le sue parti, quelle sociali, quelle professionali e quelle sentimentali. 
E quando ci ritroviamo a parlare con amici omosessuali, transessuali, non li guardano mai incuriositi, dubbiosi perché ho spiegato prima come i miei amici la pensano, come vivono la loro vita. E adesso che stanno crescendo non tollerano gli insulti gratuiti che troppo spesso si sentono e si leggono.
Non ho dovuto fare salti mortali per educare i miei figli, ho semplicemente spiegato loro cosa è il rispetto per gli altri. Che per inciso, come anche regolamentato dal DDLZAN, non deve esserci solo verso chi ha un orientamento sessuale diverso dal proprio, ma anche verso chi è anziano, verso chi è afflitto da disabilità, verso chi ha la pelle diverse dalla loro. 
E da padre divorziato, non sono l'unico né sarò l'ultimo, ho cercato con loro di creare una base quanto più simile ad una famiglia per farli crescere serenamente e rispettosi di tutte le persone che incontreranno. 
Lo sanno già adesso che crescendo dovranno scegliere il loro partner, un loro orientamento religioso se lo vorranno, ma fin d'ora li sento sereni perché hanno qualcosa che noi genitori alla.loro età non avevamo. Una scuola (criticata, bastonata, a volte oltre misura) che li avvicina più del nostro mondo adulto agli altri, qualunque situazione "gli altri" possa racchiudere. E se li guardo nell'ambito scolastico vedo solo futuri adulti divertirsi senza paletti ed impedimenti, senza la cattiveria che a volte nell'adulto trabocca.
In questo giorni ho spiegato loro, al più piccolo per l'esattezza vista l'età, cos'è e cosa significa il Concordato, i vecchi Patti Lateranensi, tornato prepotentemente in auge per le esternazioni vaticane sul DDLZAN. Ho spiegato le ragioni storiche del Concordato, ma ho spiegato anche cosa garantisce a noi Italia la Costituzione Italiana, cosa comporta l'approvazione del ddl.e sono stato ascoltato, hanno recepito il senso e ogni discussione si è chiusa con una frase lapidaria come :"Ma se c'è nella Costituzione perché Draghi ha dovuto spiegarlo al Parlamento?".
Già, perché?
Sono padre, adulto ma mi trovo ancora ad imparare dai più piccoli. Fortunatamente.



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