Sono sei.
Sono giovani.
Sono senza famiglia.
Sabi Sands è una riserva naturale situata nel nord est del Sudafrica; è una zona di sabbia rossa, grandi predatori, colline, resort di lusso e boma (rifugi di palizzate e sterpaglie accumulate per proteggere il bestiame), non esattamente in quest'ordine. Il fatto di trovarsi si confini del Parco Naturale del Kruger ha aiutato lo sviluppo delle piccole riserve private presenti nella zona di Sabi Sands.
I safari più che la caccia sono diventati la prima risorsa economica della zona, importante quanto la tutela della fauna locale. I guardacaccia lavorano fianco a fianco con le guide e i veterinari per la salvaguardia delle specie presenti sul territorio.
Nelle riserve sono presenti fra le altre specie, iene, bufali e leopardi, giraffe e leoni, grandi predatori e prede naturali. C'è una sorta di equilibrio animale che regola questa parte di mondo in cui l'uomo è comunque parte integrante, quasi da spettatore. È sempre un uomo a prendersi cura degli animali, a dare loro età e identità, ad assistere al loro completo ciclo della vita.
L'uomo ha spesso addosso una divisa, guardacaccia, guida, medico, quasi fosse una seconda pelle. Una divisa che spesso ha il significato di rivalsa sulle condizioni altrimenti disastrose della società di appartenenza. Certo, il territorio è punteggiato di resort bassi e lussuosi, jeep ultimo modello e super attrezzate per safari ben retribuiti, simbolo della nuova invasione occidentale nelle terre d'Africa. E i resort spesso, come moderni boma, hanno una palizzata tecnologica a proteggerli, percorsa ventiquattro ore al giorno da guardie armate.
Sono sei.
Sono giovani.
Sono senza famiglia.
Osservano dai cespugli la vita passare davanti ai loro occhi affamati.
Sono forti, sanno di esserlo, sono fratelli e fratellastri.
Hanno fame soprattutto.
Sono un gruppo.
Nel caldo che asciuga tutte le gole del Sudafrica hanno deciso di fare gruppo, tutti e sei assieme. Per sopravvivere all'inizio, schivando la violenza delle carabine e delle pistole, le avversità di un territorio ostile e la fame, quella che decide se vivi o se muori.
Hanno nomi strani: Rasta, Scar, Pretty Boy, Kinky Tail e Mr.T, tutti fratelli. A loro si unirà Makhulu, più grande, destinato a diventare il capo di questa coalizione.
Se nasci nel nord del Sudafrica impari a convivere oltre che con un ambiente in parte ostile, con alcuni dei più feroci e veloci predatori. Impari a muoverti in gruppo, mai da solo, armato se possibile, a costruire case, alberghi, edifici qualunque, circondati da ogni protezione possibile. Un modus vivendi ottimale per l'uomo e per l'animale, protetto nel suo essere selvaggio dalla natura stessa.
E mentre il Kruger diventava uno dei parchi naturali più conosciuti e richiesto dai turisti, mentre l'economia sudafricana si rimetteva in moto Makhulu e i cinque fratellastri allungavano il loro potere sulle riserve di Sabi Sands.
Seguendo più l'istinto e la voglia di sopravvivere nonostante tutto, il territorio finito sotto il controllo dei sei fratelli arriva ad estendersi per circa 70 mila ettari, circa 70 mila campi da calcio. Un territorio infinito, immenso, arido, in cui i nemici sono stati via via sconfitti in maniera brutale; più brutale ancora l'aver ucciso a volte anche i loro eredi.
Il più delle volte i sei hanno reso agguati veloci, aggressioni di gruppo, imponendo col passare del tempo la loro legge, schivando trappole e pallottole in uno degli stati più violenti del continente.
Ma seguendo i dettami di un adagio popolare, il potere logora chi non ce l'ha e anche all'interno dei sei il potere di Makhulu inizia ad essere malvisto dai fratelli, specie dai due più feroci, Mr.T e Kinky Tail.
La fame, la sete di potere e controllo, la voglia di fuggire le leggi della natura, portano alla rottura della coalizione. I due fratelli ribelli escono dal branco. Makhulu lascia andare i fratelli, compattando le fila con i superstiti. In fondo 70 mila ettari sono una superficie enorme. Il terreno Mapogo resta sempre in mano ai sei fratelli.
Sono i primi anni del nuovo secolo, nei territori delle riserve non mancano i pericoli. Per i sei fratelli il pericolo ha le sembianze dell'uomo, del cacciatore.
I sei fratelli sono sei leoni, sei leoni Mapogo.
Hanno lasciato presto il loro branco per diventare cacciatori, predatori, padroni feroci delle riserve.
Bufali o iene la coalizione ha ucciso per fame, per potere, per la propria salvezza.
Sono stati per un lustro abbondante i padroni della riserva di Sabi Sands, guardati da lontano dall'uomo, dai ranger.
Osservati.
Temuti.
Solo i contrasti interni hanno deciso per loro. Mr.T e Kinky Tail si sono spostati in un nuovo territorio al limite del territorio Mapogo dove hanno dovuto fare i conti con una nuova coalizione di leoni, giovani e affamati, i Magjingilane che hanno ucciso Kinky Tail e costretto Mr.T a rientrare nel gruppo dei fratelli.
Il tempo passato ha lasciato i segni sulla vecchia coalizione di leoni e sulla vastità del loro territorio.
Anche l'uomo infine ha deciso i destini della coalizione Mapogo.
Se Sabi Sands ha sempre saputo garantire equilibrio e sicurezza alle specie presenti, nulla ha potuto per contrastare il bracconaggio che ha chiesto un tributo di sangue anche ai sei leoni fratelli. Rasta è morto vittima dei bracconieri, il fratello Scar ucciso dalle armi degli abitanti del villaggio che aveva deciso di perlustrare alla ricerca di cibo.
L'ultimo fratello a morire è stato Mr.T, vittima di una coalizione di leoni Selatis decisi ad invadere il Mapogo.
L'anno è il 2012, il regno del terrore dei sei leoni Mapogo tramonta. I nuovi leoni, giovani ed affamati, allontanano i due vecchi felini Makhulu e Pretty Boy costringendoli a vivere ai limiti del loro vecchio impero. La natura ha compiuto il suo ciclo vitale anche se in questo caso ha incrociato la vita di sei leoni fuori dal comune.
L'ultimo avvistamento di un componente della coalizione è del gennaio 2013; il vecchio capo, ormai stanco e solo, Makhulu si aggirava nei vecchi sentieri di Sabi Sands.
L'ultimo di una generazione di fratelli unica.
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