Vorrei

Vorrei non leggere alcune cose, non essere circondato da leggi forse troppo permissive, ingiuste, crudeli anche.
In poco tempo, nello stesso arco di tempo in cui pare finalmente possibile lasciarsi alle spalle tutti i problemi e i momenti bui legati al virus, siamo inondati da notizie luttuose, tragiche, che stravolgono una volta di più la nostra già stravolta quotidianità.
A 360° non c'è un angolo di mondo, questo, che non ci regali momenti di amarissima riflessione.
Il lavoro che c'è e non c'è, che fatica ad essere quello di prima, quello per il quale magari in passato ci siamo pure lamentati, e ogni giorno sembra chiedere un tributo in vite umane, spesso giovani, con figli altrettanto giovani ad attenderli a casa. E dentro la crisi ci troviamo la difficoltà di alcune aziende a stare al pari con manutenzioni e sicurezza. E non sembra importare se la vita che se ne va aveva davanti una vita intera a colori.
E se non è il dipendente a cadere la mala manutenzione colpisce magari gli utenti del servizio, scoperchiando cattive abitudini costate troppo care. 
Mentre ci sbrighiamo a prenotare il vaccino, prenotare il richiamo e le ferie, attorno vedo un mondo che non riconosco, che mi sembra sempre più lontano da quello che mi ero immaginato da giovane o che più semplicemente mi avevano convinto sarebbe stato così.
Così come, che mentre me lo promettevano lanciandomi nel mondo del lavoro, lo stesso che molte volte è un rischio per il dipendente stesso, hanno messo a tacere per sempre chi l'ottava per farmi trovare un paese almeno in parte ripulito.
E nel silenzio sono, cresciuto, diventato se si vuole, pure vecchio, osservando un paese che va a rotoli, che sperpera quanto di buono ha e quanto economicamente a disposizione. Sono cresciuto, lo abbiamo fatto in tanti, in compagnia di termini tristi, brutti, come "morti bianche", "crisi economica", "virus".  
E adesso che magari un po' più grande questo mondo me lo potevo godere, vedo assassini rimessi in libertà, virus di cui non sappiamo l'origine invadere il mondo e stravolgermi l'esistenza. Vorrei non leggere certe parole, vorrei non poterle leggere più e iniziare quel mio cammino così accidentato.
Vorrei, ma leggo anche dei soldi in arrivo dall'UE che devono essere gestiti prima di sparire, di decreti che spaventano, di incarichi una volta altissimi in grandi città rifiutati, si, rifiutati. Madri e padri che non rientrano. 
Vorrei poter andare avanti.




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