Green pass con l'aperitivo

"Lo beviamo uno spritz?"
"Si dai, però ce l'hai il pass?"
"Anche tu con il pass? Perché mi dovrebbe servire? Il barista mi conosce da una vita?"
"Che c'entra? Ormai è come una seconda carta d'identità. Una dose, due, tampone fatto, ce l'hai e può riprendere un po' della tua vecchia quotidianità. "
"Quindi senza non potrei fare più niente? Ma neanche bere il mio spritz?"
"Potrai berlo allo scoperto qui di solo se non piove, se è estate e non c'è la neve. Detto così fa un po' sorridere."
"Ma chi controlla scusa? Il mio barista ad esempio non credo abbia né il tempo, né la voglia di mettersi a controllare chi entra nel locale. Ma non solo il mio barista anche il ristoratore, l'esercente che ha un'attività, il governo non ha dettato loro linee guida e protocolli chiari."
"Il titolare o un suo preposto di rebbe chiedere il pass al cliente. Dovrebbe almeno essere così."
"Si, mi pare giusto, ma non credi anche tu che su tratti di un dato sensibili, un po' come quando ti assumono e non sei obbligato a dire se sei iscritto a qualche sindacato. Io sarei titubante a mostrare dati miei senza un protocollo chiaro e credo che pure per chi controlla si ponga il problema di come raccogliere i dati. Vedi che questa volta ci ha portato le noccioline in un sacchettino chiuso? Salute!"
"Salute! L'idea in se non è brutta, una sorta di autocontrollo, c'è da sistemarla un po' meglio, capire semplicemente il come metterla in atto nel rispetto dei limiti della.rexiproca libertà e tutela della privacy."
"Mah, sulla carta queste qui mi sembrano tutte idee buone, ottime, ma poi per strada chiamo, diventano salite sempre più toste. Poi si parla di bar, ristoranti e negozi (anche se di questi meno perché il protocollo di sicurezza lo si è sempre rispettato) ma scuole, ospedali e mezzi di trasporto? Si rimanda."
"Ho letto anche io; rimandiamo sempre le cose più rognose e difficili da sbrogliare che però sono sempre quelle più importanti. E sono tutti temi importanti in cui scendono in campo i sindacati. E lo sai anche tu che quando scendono in campo i sindacati spesso è un muro contro muro."
"Sono d'accordo ma il sindacato deve decidere anche su una mia libertà? A me nella scuola la questione vaccinale ricorda quello esplosa con quegli altri no vax, i genitori contrari ai vaccini ai propri figli. Prima erano gli insegnanti ma non voler nelle aule chi non era vaccinato, ora sono i genitori a non volere insegnanti non vaccinati. Guarda che siamo proprio un bel popolo..."
"Siamo incoerenti, lo siamo sempre stati. Basterebbe pensate che ti vaccini per tutte il più debole, i bambini, gli under come li chiamano. Così il discorso è semplice ma devi mettere nel conto anche che ci sono insegnanti fragili e quelli dovresti affrancarli dai no vax puri. Che ne sai tu delle patologie di una persona? Sono dati personali, sensibili, mica li devo dire in consiglio di classe o agli incontri scuola-famiglia. Ti dico la verità, non sono contento di avere i figli a contatto con un non vaccinato ma al tempo stesso ho visto come sono andate le cose nei periodi di scuola in presenza in questi ultimi venti mesi e nelle scuole, all'interno degli edifici proprio, c'è più rispetto e disciplina che in fabbrica o in un negozio. Anche tra quelle persone che non sono vaccinate."
"Mi fido, io figli non ne ho, non ho questa visione del problema. Ma allora deiedico lasciato a casa, sospesi perché contrari al vaccino che mi dici?"
"Penso sia un altro discorso ancora, da contestualizzare. Se penso al medico obiettore, no vax ma anche antiabortista, penso che proprio per la professione che svolge, i giuramenti fatti e la fortuna di confrontarsi ogni giorno con la scienza, penso che sono due correnti di pensiero che non dovrebbero esistere. Un medico, come anche avvocati, giornalisti, che in momenti come questi o in momenti emotivamente pesanti da affrontare, danno il loro personale punto di vista perdono parte della loro credibilità. Il silenzio e lo studio dovrebbe prevalere, chiaro che se poi metti a rischio altre vite o le condizioni negativamente ne devi pagare le conseguenze."
" Bello fresco questo spritz, ci voleva dai. Senti, ma dei trasporti invece che ne pensi? Anche qui rinvio e tavolo coi sindacati...mah, mi sembrano manovre ad hoc, si dice così vero, per fare scendere in cambi il sindacato e ottenere quelle condizioni più favorevoli che da anni vanno cercando. Mi pare impossibile che dopo venti mesi, dopo due ondate terribili di pandemia non si sia trovato uno straccio di accordo e partorire un protoclo di sicurezza come avvenuto in altri settori. Lo scorso anno scolastico erano stati precettati anche gli autobus privati e mi pare che si sia potuto concludere l'anno tranquillamente."
"Il problema però riguarda l'uso del pass sul mezzo di trasporto. È giusto metterlo? E se si, chi lo controlla? L'autista, specie nelle.corse urbane non ha tempo di fermare, controllare, ripartire, si rischierebbe di allungare ei tempi di percorrenza. Una vigilanza privata facente funzione di controllare come peraltro già avviene potrebbe però essere una soluzione. Il problema è chi non ha il pass. Anche lì come per la scuola ho la mia idea; almeno con la prima dose siamo circa cinquanta milioni di persone, più meno se lo spritz non mi inganna, due su tre sono vaccinati. Non basterebbe consentire l'uso del mezzo pubblico (pubblico, anche dei no vax) contingentando i posti a sedere ed in piedi, obbligando il distanziamento fra le persone e controllando l'uso della mascherina una volta saliti a bordo? Metti un controllore in più, magari aumenta le corse bis, non mi pare un tavolo così difficile da completare."
"Mah, noi siamo bravi a trovare le soluzioni, loro a Roma sono bravi a complicarle. E sai una cosa, io senza social vivo meglio che mi pare stiano incattivendo gli animi."
"Ecco, mi sa che hai scritto la sentenza al nostro discorso. Salute!"

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