Ancora non ci credo, una parte di me non vuole crederci eppure sa che è così.
Che tutto è ciclicamente vero.
Per interessi, per disinteresse, per incapacità, per scarsa volontà.
Inesistente volontà di rimediare ad un errore figlio della fretta, del non ragionamento.
È passata una settimana da quando i Talebani, gli studenti coranici riemersi dalle grotte afgane armati e convinti più che mai, hanno rimesso le loro mani sull'Afghanistan, non su una regione, una zona delimitata, no, sull'intero paese, nuovamente, come nel 1996.
Ciclicamente tutto torna, si ripete, paurosamente uguale a dimostrazione che noi Occidentali non sappiamo leggere la storia che pretendiamo di voler scrivere.
È successo più improvviso questa volta, ma solo per noi che siamo all'Occidente, lontani dalla realtà.
È successo in una domenica che avrebbe dovuto essere di festa ed invece non lo è stata, anzi, ha preso colori scuri, neri, come barbe lunghe, anche se la bandiera che ora sventola è bianca.
Non ci credo che nessuno fra gli stati e gli statisti che hanno deciso a tavolino (fu già tutto deciso, il ritiro, rientro, abbandono, fuga) nel 2020, in un altro Emirato, farcito però di lusso e petrodollari, potesse immaginare una nuova escalation di violenza e soprusi.
Nonostante nelle primissime ore gli stessi Talebani si siano sforzati di mostrare un lato social, pulito, quasi aperto.
Come si può credere alle parole di chi mentre promette soprattutto alle donne (pagheranno un prezzo altissimo, lo stanno già facendo) la libertà di studiare, lavorare sa che in altre parti del paese i compagni armati danno vita alla più vigliacca caccia all'uomo, si cercavano uomini e donne che collaboravano con gli occidentali, cercavano, trovavano e rapivano giovani donne per farne vigliaccamente le proprie spose.
E i giorni e le notti che hanno seguito le dichiarazioni social e politicamente corrette degli studenti coranici l'Afghanistan è scivolato un po' di più in un altro Medioevo, forse più tremendo del precedente perché ora lo sanno anche loro, noi occidentali non siamo capaci di capire realtà diverse dalla nostra, non siamo capaci di guidare e avviare una democrazia tantomeno se fin dall'inizio come in questo caso era una missione di vendetta e nulla più.
Non posso credere alla lieta novella di un nuovo corso. Non può esserci un nuovo corso semplicemente per il fatto che gli stessi Talebani hanno avuto tempo per prepararsi a questa nuova presa di potere e hanno già iniziato il regolamento di conti.
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