News, fake news e voglia di silenzio

"Sediamoci fuori che almeno non devo mostrare il Green Pass."
"Ma non ce l'hai nel telefono? Che problema c'è?"
"Pigrizia, si chiama pigrizia e fin che c'è il sole mi siedo comunque all'aperto."
"Alzo le mani e ti do ragione."
"Sai cosa c'è? Che mi sto studiando di tutto questo parlare attorno a me."
"Cosa succede? Ti va di parlare mentre arriva il cameriere?"
"Tu dai che mi piace leggere il giornale appena sveglio, caffè, news e via. Negli ultimi giorni però ho un po' di insofferenza a farlo. Un moto di fastidio. Se prima ogni testata giornalistica dava ampio spazio alla campagna vaccinale, alle dichiarazioni del Generale (Figliuolo) ora il focus è sul Green Pass. Ovviamente sui pro e suo contro, con tutti quegli schemini che a chi impagina un quotidiano devono piacere tanto. Non ce la faccio più..."
"Dai, non sbuffare, sai come funziona no? È tutto a periodi; si deve cavalcare l'argomento, battere il ferro finché è caldo..."
"Adesso dimmi pure che non esistono più le mezze stagioni e hai fatto filotto coi luoghi comuni."
"Ma no, sembra in effetti, ma in realtà è così. Anche nell'aprire un giornale, o scorrerlo sul tablet come fai tu è lo stesso. Cerchi sempre la notizia che ti permetterà di parlare un giorno intero. Avrai almeno due discussioni con amici o colleghi su quell'argomento. Sei tu, chi legge, che vuole quello. Il giornale glielo da semplicemente.
Non vedi che i titoli principali da giorni ormai rimpallano le notizie fra i Vax e i No Vax, il Green Pass e il Green Pass tarocco? Altrimenti la gente come noi di cosa parlerebbe?"
"Del fatto se vuoi una birra o uno spritz visto che il cameriere è arrivato. Portaci per favore due spritz come sempre, grazie."
"Addirittura con la scusa del Green Pass è quasi tornato in auge Landini col suo sindacato (che poi è il primo sindacato in Italia ma forse visto il percorso fatto negli ultimi anni i dati andrebbero rivisti) che butta il pass verde nel calderone dello sblocco dei licenziamenti. E sono colonne di cronaca, mentre per gli operai che muoiono sul posto di lavoro c'è solo un trafiletto in basso a destra. Ne sono morti quattro in pochi giorni, in settori diversi fra loro, di età diverse, comunque padri e madri ma l'urlo in prima pagina è sempre sul pass, sul vaccino. Sono argomenti purtroppo che piacciono a chi legge il giornale e delle morti bianchi sembrano volersene occupare in un secondo tempo. Si può fare così?"
"Eh, lo so, è da tanto tempo che avanti così. Qualche anno fa, neanche tanti c'era una stampa un po' più libera, non così legata agli umori dei partiti quasi di riferimento. Adesso anche testate storiche un po' più libere non ragionano più così. Io leggo, mi informo perché mi piace ma dopo il quotidiano, che non ti dirò qual è, cerco testate libere, alternative."
"Però così corri il rischio di cadere nel trappolone delle fake news, cosa che sta mietendo più vittime di un disastro naturale."
" Si, ma per caderci bisogna proprio essere creduloni. Già dai titoloni sparati su Google dovresti capire che forse qualcosa non torna. Almeno, per me è un ragionamento piuttosto naturale."
"Eppure lo hai visto pure tu quanto sia credulona la gente ci cade con tutte le scarpe. E adesso, come qualche mese fa all'inizio della pandemia, sembra essere quello di cui si ha bisogno. Credere a qualcosa di ecclatante, farlo proprio e farne un motivo valido per protestare, per alzare la voce. Funziona con le fake news, funziona coi titoloni."
"Sai cosa servirebbe? Un bel silenzio. Un periodo lungo di silenzio. Dentro cui ti ritrovi, ti ascolti, ascolti il vicino, capisci come sta andando il mondo. È che poi connessione, smartphone, internet li usi pure per lavoro, addirittura per ordinarti un caffè al bar dal tavolino inquadri un QR code....meno male che lo spritz non ce l'hanno fatto virtuale va là..."
"Hai perfettamente ragione. Silenzio, ignorare testate e testoni e vedere da soli come si muovono le cose. Dai, alzati su che torniamo al lavoro."

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