L'estate che sta finendo

E con l'estate che sta finendo e i Decreti in arrivo ecco che volenti o no, torniamo ai problemi di prima, di quando il calendario segnava il mese di maggio, giugno forse. Torniamo alle solite cose, note ai più, agli stessi fastidiosamente pesanti.
Oggi che il calendario mi dice che mancano solo tre giorni all'autunno, anche se la temperatura esterna pare raccontare giorni di luglio afosi, le news che arrivano mi provocano uno strano sentimento, un misto di relax per l'estate alle porte, per il rientro alla normalità e apprensione per quello che la stessa normalità comporterà.
Dal Covid al Green Pass, ai problemi a doppia corsia scuola e trasporto pubblico, al lavoro con certificazione, scremature di amicizie che mutano in funzione del certificato. Basta? No, affatto. Leggi tutto il leggibile a disposizione e ragioni che sarà un autunno caldo fatto di proteste e scioperi.
Perché?
Al fianco dei soliti problemi noti ne sono sorti alcuni inaspettati pur noti.
Aumenteranno in primis le bollette dell'energia del 40%, un aumento che avrà una ricaduta sulle buste paga non leggerissima ma pesante, in coda ad un momento dell'anno in cui buona parte delle famiglie è alle prese con l'inizio del nuovo anno scolastico (garantito al 100% in presenza), finalmente "Dad free" ma con costi cartacei talvolta esagerati (ci sarebbe un piccolo appunto su come i mesi di Dad e comunicazioni informatica scuola-famiglia per il personale ATA siano serviti a poco o nulla ma voglio credere per esperienza personale, che si un fenomeno non così diffuso), abbonamenti a mezzi di trasporto pubblico che come tutti gli anni, seguendo l'esempio della rete autostradale, o viceversa forse, chiederà quel 2-3% che visti i disservizi sovente causati proprio dai gestori del trasporto anno dopo anno sembrano ingiustificati.
Non basta, per alcuni i costi dell'autunno saranno rincarati dal costo, calmierato o meno che sia, del tampone, necessario per lavorare quando privi di Green Passato: la scelta di vaccinarsi o meno, tamponarsi o no è personale e fra queste righe non aggiungo altro.
Costi e disagi si diceva.
Sarà autunno caldo perché non passeranno in lezioni i rincari in bolletta fomentati dai giovani (mossa che molti non si aspettavano intorpiditi dalle polemiche pandemiche), quei "seguaci di Greta" cui l'ambiente sta a cuore, quelli che sanno che fra due mesi a Glasgow si terrà l'incontro Cop26, dove i grandi (col senno di poi con le strategie climatiche in mano il termine grandi assume un senso tristemente ironico) discuteranno del clima, tagli, emissioni, politiche green. A tavolino, come sempre cedendo qualcosa  voleri dei soliti noti, che poi sono due o tre che avvelenano il mondo.
È già annunciato per il 24 settembre, un venerdì, il primo sciopero post pandemia nuovamente all'insegna del Friday for the Future. Che magari prima, prima della pandemia era visto con sguardi torvi dalla gente comune e con uno slancio ottimistico dalla stampa. Poi il mondo si è fermato e ha deciso per loro e li ha messi in disparte. Adesso, anche sulla spinta della loro volontà di vaccinarsi e riprendere la vita di sempre, la protesta riprende forza, uscendo dallo schermo di PC e smartphone. Resta da vedere il modo, il come e quanto durerà soprattutto, visto l'inverno e il pericolo ricadute, nuove ondate, in arrivo.
Non credo mancherà nulla nel nostro autunno, che sarà caldo anche se adesso che l'estate sta finendo non ce ne accorgiamo.

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