Ndakasi e André

Il parco nazionale dei Virunga è patrimonio dell'UNESCO dal 1979, si trova al confine nord orientale del Congo, nell'Africa centrale.
È un polmone verde nel cuore del continente nero che confina con altri due parchi nazionali: il parco nazionale dei Vulcani in Ruanda e il parco nazionale dei Monti Rwenzori in Uganda. 
È in pericolo dal 1994, pervia della guerra civile che ha colpito il paese, il conflitto con il Ruanda che ha messo in serio pericolo l'equilibrio del parco, dei ranger impegnati nella sua salvaguardia e della fauna presente.
André Bauma entra far parte dei rangers del parco da giovane, entrando da subito a stretto contatto con i gorilla della montagna, gli elefanti della savana, gli ippopotami del lago di Edoardo e il leopardo; tutte specie endemiche del parco. Per buona parte della sua giornata osserva la natura muoversi attorno a lui. Quasi a difendersi dalle invasioni via terra provenienti dal Ruanda.
André osserva ogni giorno la vita dei gorilla di montagna. Li trova simili agli esseri umani e li protegge dall'uomo.
Non basta la guerra a mettere a repentaglio la vita del parco e dei suoi abitanti, animali o umani, no. Oltre ai soldati il parco dei Virunga deve fare i conti con le milizie Mayi Mayi, miliziani che hanno preso con le armi il controllo delle rocche risorse naturali e minerarie presenti nel parco.
André lo sa, esce nella foresta con il fucile a tracolla; il pericolo non è animale. Ha le stesse sembianze di André, occhi e colore di pelle uguali alle sue. André però gli animali li difende, lui come i duecento rangers uccisi negli ultimi venticinque anni per mano degli stessi miliziani.
André ed il collega Patrick lavorano anche per difendere la fauna del parco dai raid dei bracconieri che incuranti di tutto e di tutti fanno strage degli animali più rari del pianeta.
Ndakasi nasce nel 2007, nel parco nazionale dei Virunga. Ndakasi gioca fra gli alberi, all'ombra della fitta flora del parco, coi fratelli mai distante dallo sguardo della madre.
Non sanno cosa sia la guerra, non riconosce lo scoppio che parte da un fucile. Conosce André e Patrick, ha solo due mesi.
Ndakasi ha gli occhi grandi e curiosi nonostante l'età, privi di cattiveria o paura.
Gioca con le cortecce grossi tronchi di tek o ebano o di Cedro d'Africa al riparo delle grosse frasche fitte degli stessi alberi.
André conosce tutta la popolazione dei gorilla di montagna.
A giugno del 2007 lui e il collega Patrick sentono raffiche di fucile poco lontano da loro fra la vegetazione. Sanno già cosa sta succedendo ma il tempo non è sufficiente.
Quando arrivano sul punto preciso dal quale avevano sentito provenire i colpi di fucile trovano un grosso gorilla a terra, ferito a morte. È una femmina ma ormai sanno bene che non possono fare più nulla per lei.
André vede un cucciolo di gorilla aggrappato al corpo di quella femmina. Guarda il ranger impaurita, non lascia la madre. Improvvisamente il tek e l'ebano non li sente più sicuri.
André posa il fucile e si avvicina al cucciolo di gorilla. Piano piano, parlandogli.
Il cucciolo lo guarda, sembra capirlo, guarda gli occhi dell'essere umano, non sono cattivi come quelli dell'essere umano che ha sparato contro la madre. Sembra fidarsi anche quando André si ferma, si china e allunga le sue mani verso il cucciolo che le allunga a sua volta, fino a staccarsi dal corpo inerme della madre. Salta tra le braccia del ranger che li stringe forte.
Il cucciolo trema, come un bambino impaurito.
Il ranger sa che il cucciolo ora è un orfano, vittima dei bracconieri, non gli resta che farlo salire sul fuoristrada e comunicare al Centro di soccorso di Goma che sta recandosi lì con un cucciolo di gorilla orfano.
A Goma c'è la sede di un grande orfanotrofio per animali rimasti senza genitori. André lascia il cucciolo nella riserva con gli altri cuccioli. 
Ndakasi è una femmina curiosa e giocosa, quasi un'adolescente dispettosa.
Cresce, è grande come André, gioca con i rami degli alberi ed è amica di Ndeze. Un'altra adolescente come lei. Un'altra ospite del Centro di Goma.
Riconoscono André e gli altri operatori del parco dei Virunga.
La giovane gorilla rincorre il ragazzo ricordando forse quell'abbraccio pieno di paura.
Adesso Ndakasi sente meno il crepitio delle armature da fuoco, la regione è meno pericolosa di qualche anno prima e la giovane gorilla può crescere fra i suoi simili all'Inter del parco.
Non dimentica André che la sorveglia, la cura, le porta da mangiare e gioca con lei. Lei gioca con lui; gli pulisce la testa, appare dispettosa e n un selfie che l'operatore africano posta successivamente nei social e che faranno di Ndakasi una star.
Uomo e gorilla hanno trovato il loro punto di equilibrio, i loro ritmi, convivendo con guerre, omicidi e invasioni.
Sono passati tredici anni da quando André ha trovato Ndakasi accanto alla madre nella foresta, i due protagonisti sono invecchiati assiemez in simbiosi quasi.
È mattina, una mattina umida di ottobre quando André porta il pasto alla gorilla che ora è provata dall'età, dalla malattia.
Ndakasi forse sa che non le resta un'alta occasione per abbracciare André. Si guardano come sempre senza paura negli occhi; Ndakasi è stanca, ha negli occhi tutta la stanchezza del suo tempo.
André si siede appoggiando la schiena alla parete del rifugio di Ndakasi. La gorilla si stende al suo fianco e si appoggia al petto dell'uomo. È stanca.
Respira a fatica, si addormenta.
Serena, vicino al suo amico André. André guarda il vuoto della foresta davanti a sé. Sente il peso della gorilla sul petto. 
La gorilla è vinta dalla malattia ma ha scelto di abbracciare l'amico umano per l'ultima volta, per sentirsi nuovamente sicura fra le sue braccia, anche ora che era l'ultima volta.





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